Maltrattamenti in casa protetta: il Comune di Correggio si costituisce parte civile
pubbl.: 11 Aprile 2018 modif.: 24 Maggio 2018 - Ufficio Stampa

Maltrattamenti in casa protetta: il Comune di Correggio si costituisce parte civile.

Il Comune di Correggio si costituirà parte civile nell’ambito del procedimento riguardante la vicenda dei maltrattamenti avvenuti nella casa protetta di via Mandriolo Superiore. È quanto deciso dalla Giunta riunitasi nella giornata di martedì 10 aprile. Preso atto che le Forze dell’Ordine hanno condotto, all’interno della struttura, indagini volte a verificare la condotta di alcuni operatori sociosanitari, oltre a quello della direttrice, tutti dipendenti del soggetto gestore Coopselios, e premesso che l’amministrazione comunale ritiene inaccettabile e intollerabile che una tale situazione si sia verificata nell’ambito di un servizio che pretende essere di assoluta qualità, la Giunta ha deliberato di avviare ogni azione utile a tutelare e tenere indenne il Comune da tutti i danni, diretti e indiretti, derivanti da azioni e comportamenti tenuti da persone riconducibili alla gestione del centro. In sostanza, questo si concretizza nella tutela della collettività che passa anche attraverso l’effettiva richiesta del risarcimento dei danni materiali e di immagine tramite la costituzione di parte civile, che ha il suo presupposto nel fatto che il Comune intende condannare qualsiasi atto e comportamento lesivo nei confronti di bambini, anziani e soggetti deboli.
“Oltre a decidere di costituirci parte civile, la Giunta ha dato mandato alla sottoscritta di intraprendere ogni azione utile a tutelare il Comune e i nostri cittadini negli eventuali procedimenti penali, avendo la possibilità di presentare esposti, denunce ed azioni giudiziarie alle competenti autorità a carico di soggetti le cui azioni e comportamenti hanno comportato o comporteranno pregiudizio per l’Ente”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. “Nell’affrontare una vicenda così delicata e complessa, occorrere procedere con grande umiltà, ma allo stesso tempo anche con senso di responsabilità e determinazione, senza cadere nella superficialità che anche in questo caso è possibile leggere in alcuni commenti di alcune forze politiche apparsi sulla stampa e sui social network. Abbiamo trascorso questi giorni a incontrare più volte i famigliari, i rappresentanti di Coopselios e gli organi sanitari e amministrativi di AUSL, con il duplice obiettivo di affiancarci e tutelare le vittime e di garantire il regolare funzionamento di un servizio pubblico indispensabile per molte famiglie. Nel corso della commissione consiliare di giovedì scorso abbiamo puntualmente risposto rispetto a tutto ciò che è a nostra conoscenza e che è di nostra competenza, non escludendo nemmeno la possibilità di recesso di contratti e convenzioni, una volta che saranno appurate eventuali responsabilità, dato che non intendiamo certo sostituirci al lavoro svolto dagli inquirenti. Questa è una vicenda dolorosa, che ha segnato e ferito profondamente noi stessi, così come tutti i nostri cittadini e sulla quale aspettiamo di vedere i risultati delle indagini. Nostro dovere, in questa fase, è stare al fianco delle famiglie, offrendo loro tutto il supporto possibile e, nello stesso tempo, tutelare Correggio, il Comune e i servizi che, ogni giorno, vengono offerti con professionalità e competenza”.

CorreggioProssim@mente


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Maltrattamenti in casa protetta: il Comune di Correggio si costituisce parte civile
pubbl.: 11 Aprile 2018 modif.: 24 Maggio 2018 - Ufficio Stampa

Maltrattamenti in casa protetta: il Comune di Correggio si costituisce parte civile.

Il Comune di Correggio si costituirà parte civile nell’ambito del procedimento riguardante la vicenda dei maltrattamenti avvenuti nella casa protetta di via Mandriolo Superiore. È quanto deciso dalla Giunta riunitasi nella giornata di martedì 10 aprile. Preso atto che le Forze dell’Ordine hanno condotto, all’interno della struttura, indagini volte a verificare la condotta di alcuni operatori sociosanitari, oltre a quello della direttrice, tutti dipendenti del soggetto gestore Coopselios, e premesso che l’amministrazione comunale ritiene inaccettabile e intollerabile che una tale situazione si sia verificata nell’ambito di un servizio che pretende essere di assoluta qualità, la Giunta ha deliberato di avviare ogni azione utile a tutelare e tenere indenne il Comune da tutti i danni, diretti e indiretti, derivanti da azioni e comportamenti tenuti da persone riconducibili alla gestione del centro. In sostanza, questo si concretizza nella tutela della collettività che passa anche attraverso l’effettiva richiesta del risarcimento dei danni materiali e di immagine tramite la costituzione di parte civile, che ha il suo presupposto nel fatto che il Comune intende condannare qualsiasi atto e comportamento lesivo nei confronti di bambini, anziani e soggetti deboli.
“Oltre a decidere di costituirci parte civile, la Giunta ha dato mandato alla sottoscritta di intraprendere ogni azione utile a tutelare il Comune e i nostri cittadini negli eventuali procedimenti penali, avendo la possibilità di presentare esposti, denunce ed azioni giudiziarie alle competenti autorità a carico di soggetti le cui azioni e comportamenti hanno comportato o comporteranno pregiudizio per l’Ente”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. “Nell’affrontare una vicenda così delicata e complessa, occorrere procedere con grande umiltà, ma allo stesso tempo anche con senso di responsabilità e determinazione, senza cadere nella superficialità che anche in questo caso è possibile leggere in alcuni commenti di alcune forze politiche apparsi sulla stampa e sui social network. Abbiamo trascorso questi giorni a incontrare più volte i famigliari, i rappresentanti di Coopselios e gli organi sanitari e amministrativi di AUSL, con il duplice obiettivo di affiancarci e tutelare le vittime e di garantire il regolare funzionamento di un servizio pubblico indispensabile per molte famiglie. Nel corso della commissione consiliare di giovedì scorso abbiamo puntualmente risposto rispetto a tutto ciò che è a nostra conoscenza e che è di nostra competenza, non escludendo nemmeno la possibilità di recesso di contratti e convenzioni, una volta che saranno appurate eventuali responsabilità, dato che non intendiamo certo sostituirci al lavoro svolto dagli inquirenti. Questa è una vicenda dolorosa, che ha segnato e ferito profondamente noi stessi, così come tutti i nostri cittadini e sulla quale aspettiamo di vedere i risultati delle indagini. Nostro dovere, in questa fase, è stare al fianco delle famiglie, offrendo loro tutto il supporto possibile e, nello stesso tempo, tutelare Correggio, il Comune e i servizi che, ogni giorno, vengono offerti con professionalità e competenza”.

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