Adotta un ulivo contro la mafia
pubbl.: 2 Luglio 2008 - Ufficio Stampa

Prosegue la campagna “Una collina degli ulivi per una terra libera dalla mafia” a favore della coop Pio La Torre – Libera Terra. Promosse da Libera Reggio Emilia, sono in programma le seguenti iniziative di raccolta fondi: mercatino dei prodotti biologici “Libera Terra”, coltivati sui terreni confiscati alle mafie in Sicilia, Calabria e Puglia il 19 ottobre a Correggio per la Fiera di San Luca e il 25 e 26 ottobre a Rolo nell’ambito della fiera di San Simone. Inoltre, con 7 euro è possibile acquistare a Coreggio una pianta di ulivo da donare alla Coop Pio La Torre – Libera Terra presso: -Bottega del Mondo, via Montepegni; -Cafè Politeama, corso Mazzini 29; -Camera del Lavoro, piazzale Finzi; -Cartolibreria Birò, piazzale San Rocco; -Edicola, Espansione Sud; -Minibar, corso Mazzini.


 


La campagna di sottoscrizione


Il coordinamento “Libera” di Reggio Emilia, con il patrocinio dei sei Comuni del distretto di Correggio – Campagnola, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo e San Martino in Rio – ha promosso la campagna di sottoscrizione per l’acquisto di duemila piante di ulivo a favore della cooperativa palermitana “Pio La Torre – Libera Terra” di San Giuseppe Jato che coltiva terreni confiscati alla mafia. La decisione è stata presa in seguito dell’incendio che, il 14 giugno scorso, è divampato su uno dei terreni assegnati alla cooperativa, in località Contrada De Sisa nel comune di Monreale, e che ha causato la distruzione di una cinquantina di piante di ulivo. L’origine dell’incendio è incerta, ma ciò che è evidente è che si è propagato sull’unica porzione di terreno collinare della Pio La Torre ospitante ulivi (il resto del fondo, ancora incolto, non è stato investito dalle fiamme). Nei programmi della cooperativa era prevista la realizzazione di un oliveto su tutti i sette ettari di terreno in località Contrada De Sisa, ma la distruzione degli ulivi, da anni in produzione, rallenta i programmi di investimento con il rischio di mantenere ancora incolti quei terreni.
Per questo la campagna “Una collina di ulivi per una terra Libera dalla mafia” si propone di superare questi possibili ritardi, rilanciando l’attività della cooperativa a favore della legalità e contro l’oppressione mafiosa. Il progetto punta a raccogliere 14mila euro necessari all’acquisto e alla posa delle duemila piante di ulivo per la realizzazione dell’oliveto su tutti i terreni di Contrada De Sisa.


 


Luciano Ligabue e don Ciotti hanno piantato il primo ulivo


Sabato 26 luglio don Luigi Ciotti e Luciano Ligabue hanno interrato la prima delle 2.000 piante di ulivo che sorgeranno in Contrada De Sisa, terreno confiscato al boss Salvatore Genovese, tra i Comuni di Monreale e Partinico.
“Questa prima pianta – ha dichiarato don Ciotti – la voglio dedicare a Pio La Torre, promotore della legge sulla confisca dei beni ai mafiosi che ci ha permesso di essere qui oggi. Questo ulivo è il segno che la legalità e la pace sono possibili”.
Ligabue, che aveva subito raccolto con convinzione l’invito ad essere testimonial di questa campagna sostenuta dal suo Comune di residenza, ha affermato tra l’altro che “questa è una terra forte… spesso ci dimentichiamo del coraggio di cui è capace la Sicilia… nelle mie canzoni parlo spesso di speranza, ma la speranza va alimentata come fanno i ragazzi che lavorano su questi terreni facendoli tornare simbolo di legalità”.

 

CorreggioProssim@mente


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Adotta un ulivo contro la mafia
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Prosegue la campagna “Una collina degli ulivi per una terra libera dalla mafia” a favore della coop Pio La Torre – Libera Terra. Promosse da Libera Reggio Emilia, sono in programma le seguenti iniziative di raccolta fondi: mercatino dei prodotti biologici “Libera Terra”, coltivati sui terreni confiscati alle mafie in Sicilia, Calabria e Puglia il 19 ottobre a Correggio per la Fiera di San Luca e il 25 e 26 ottobre a Rolo nell’ambito della fiera di San Simone. Inoltre, con 7 euro è possibile acquistare a Coreggio una pianta di ulivo da donare alla Coop Pio La Torre – Libera Terra presso: -Bottega del Mondo, via Montepegni; -Cafè Politeama, corso Mazzini 29; -Camera del Lavoro, piazzale Finzi; -Cartolibreria Birò, piazzale San Rocco; -Edicola, Espansione Sud; -Minibar, corso Mazzini.


 


La campagna di sottoscrizione


Il coordinamento “Libera” di Reggio Emilia, con il patrocinio dei sei Comuni del distretto di Correggio – Campagnola, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo e San Martino in Rio – ha promosso la campagna di sottoscrizione per l’acquisto di duemila piante di ulivo a favore della cooperativa palermitana “Pio La Torre – Libera Terra” di San Giuseppe Jato che coltiva terreni confiscati alla mafia. La decisione è stata presa in seguito dell’incendio che, il 14 giugno scorso, è divampato su uno dei terreni assegnati alla cooperativa, in località Contrada De Sisa nel comune di Monreale, e che ha causato la distruzione di una cinquantina di piante di ulivo. L’origine dell’incendio è incerta, ma ciò che è evidente è che si è propagato sull’unica porzione di terreno collinare della Pio La Torre ospitante ulivi (il resto del fondo, ancora incolto, non è stato investito dalle fiamme). Nei programmi della cooperativa era prevista la realizzazione di un oliveto su tutti i sette ettari di terreno in località Contrada De Sisa, ma la distruzione degli ulivi, da anni in produzione, rallenta i programmi di investimento con il rischio di mantenere ancora incolti quei terreni.
Per questo la campagna “Una collina di ulivi per una terra Libera dalla mafia” si propone di superare questi possibili ritardi, rilanciando l’attività della cooperativa a favore della legalità e contro l’oppressione mafiosa. Il progetto punta a raccogliere 14mila euro necessari all’acquisto e alla posa delle duemila piante di ulivo per la realizzazione dell’oliveto su tutti i terreni di Contrada De Sisa.


 


Luciano Ligabue e don Ciotti hanno piantato il primo ulivo


Sabato 26 luglio don Luigi Ciotti e Luciano Ligabue hanno interrato la prima delle 2.000 piante di ulivo che sorgeranno in Contrada De Sisa, terreno confiscato al boss Salvatore Genovese, tra i Comuni di Monreale e Partinico.
“Questa prima pianta – ha dichiarato don Ciotti – la voglio dedicare a Pio La Torre, promotore della legge sulla confisca dei beni ai mafiosi che ci ha permesso di essere qui oggi. Questo ulivo è il segno che la legalità e la pace sono possibili”.
Ligabue, che aveva subito raccolto con convinzione l’invito ad essere testimonial di questa campagna sostenuta dal suo Comune di residenza, ha affermato tra l’altro che “questa è una terra forte… spesso ci dimentichiamo del coraggio di cui è capace la Sicilia… nelle mie canzoni parlo spesso di speranza, ma la speranza va alimentata come fanno i ragazzi che lavorano su questi terreni facendoli tornare simbolo di legalità”.

 

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