All’anello di atletica una statua per Dorando Pietri.
pubbl.: 12 Maggio 2008 - Ufficio Stampa

Sabato 10 maggio, poco prima della partenza della maratona a staffetta “Inseguendo Dorando Pietri”, il sindaco di Correggio, Marzio Iotti, l’assessore allo sport, Emanuela Gobbi, e l’onorevole Maino Marchi hanno inaugurato ufficialmente il monumento a Dorando Pietri, opera dell’artista marchigiano Massimo Fraternali, collocato all’ingresso dell’anello di atletica di via Fazzano. La statua è stata donata dal Comitato per il Centenario della maratona di Londra presieduto da Ivano Barbolini.
“La Cerimonia di oggi – ha commentato Iotti –ribadisce il legame tra la città di Correggio e l’indimenticabile atleta a cui diede i natali, nel centenario della storica Maratona di Londra. Il motivo per cui ancora oggi ricordiamo Dorando Pietri è legato al valore sempre attuale della sua lezione: nato da umili origini, in una famiglia che, come si dice, “lavorava per vivere”, solo attraverso l’enorme passione e la capacità di sacrificio coronò il sogno di vincere le Olimpiadi di Londra del 1908. Sappiamo poi come andò: sorretto, fu squalificato, e gli crollò, penso, il mondo addosso, anche se la regina volle incoronarlo ugualmente come vincitore. E come ha ricordato il campione Orlando Pizzolato, all’apertura delle celebrazioni del centenario di Dorando Pietri, per fare fatica, bisogna essere umili”.
L’assessore Gobbi ha quindi premiato tre lavori, ispirati a Dorando Pietri, opera di alcuni studenti dell’istituto d’arte Chierici di Reggio Emilia, che rimarranno esposti a Palazzo Principi.
“È bello sottolineare anche l’importanza della cornice in cui si è svolta la manifestazione”, ha sottolineato. “Il nostro anello di atletica è infatti inserito nel cuore del Parco della Memoria e si tratta di un’ambientazione naturalistica d’eccezione che ha riscosso grande entusiasmo anche tra i promotori e gli organizzatori della maratona”.

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“La Cerimonia di oggi – ha commentato Iotti –ribadisce il legame tra la città di Correggio e l’indimenticabile atleta a cui diede i natali, nel centenario della storica Maratona di Londra. Il motivo per cui ancora oggi ricordiamo Dorando Pietri è legato al valore sempre attuale della sua lezione: nato da umili origini, in una famiglia che, come si dice, “lavorava per vivere”, solo attraverso l’enorme passione e la capacità di sacrificio coronò il sogno di vincere le Olimpiadi di Londra del 1908. Sappiamo poi come andò: sorretto, fu squalificato, e gli crollò, penso, il mondo addosso, anche se la regina volle incoronarlo ugualmente come vincitore. E come ha ricordato il campione Orlando Pizzolato, all’apertura delle celebrazioni del centenario di Dorando Pietri, per fare fatica, bisogna essere umili”.
L’assessore Gobbi ha quindi premiato tre lavori, ispirati a Dorando Pietri, opera di alcuni studenti dell’istituto d’arte Chierici di Reggio Emilia, che rimarranno esposti a Palazzo Principi.
“È bello sottolineare anche l’importanza della cornice in cui si è svolta la manifestazione”, ha sottolineato. “Il nostro anello di atletica è infatti inserito nel cuore del Parco della Memoria e si tratta di un’ambientazione naturalistica d’eccezione che ha riscosso grande entusiasmo anche tra i promotori e gli organizzatori della maratona”.

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