La “banca dei bambini”
pubbl.: 21 Aprile 2008 - Ufficio Stampa

Giornata tutta correggese per i rappresentanti della “Children’s development Bank”, una banca nata e gestita da bambini e che si prefigge di offrire un’opportunità di futuro per i tanti minori impegnati nei lavori di strada. Accompagnati dal presidente nazionale di ItaliaNats, Aldo Prestipino, Noorzia Sarfaraz, Tamin Mohammad Mosa e Hashmat Ullah, due manager e un educatore della ONG afgana “Aschiana”, hanno presentato il progetto della banca ai ragazzi dell’Istituto Einaudi e sono stati ricevuti in Municipio dal presidente del consiglio comunale di Correggio, Guido Pelliciardi.
La “Children’s develpment Bank” è una banca fondata nel 2001 dai bambini e dagli adolescenti lavoratori di strada di New Delhi, grazie al sostegno della ONG “Butterflies”. È gestita come una cooperativa: i soci, tutti rigorosamente minorenni, eleggono tra i loro coetanei il consiglio di amministrazione e i manager, mentre gli adulti affiancano bambini e adolescenti con il ruolo di educatori e facilitatori. Il progetto fornisce ai bambini una via d’uscita dalla loro condizione esclusiva di lavoratori, sostenendo il loro diritto all’educazione e alla salute, consentendo loro di depositare denaro in luoghi sicuri, sostenendoli nelle creazione di attività generatici di reddito e aiutandoli a risparmiare sui loro guadagni. Attualmente può contare su 25 sedi in India, Afghanistan, Sri Lanka, Nepal e Bangladesh, e 125 filiali. L’idea è quella di riuscire ad aprire altre quattro sedi in India, portando al coinvolgimento di circa 96.000 bambini.
“L’approccio che ItaliaNats ha con il tema del lavoro minorile”, spiega il presidente Prestipino, tiene in considerazione il fatto che spesso molti bambini lavorano per procurare una necessaria fonte di sostentamento alla loro famiglia e non è quindi pensabile poter genericamente affermare di eliminare il lavoro minorile. Quello che riteniamo necessario, invece, è poter offrire un futuro a questi bambini e un’opportunità per migliorare le loro condizioni educative e le loro possibilità di uscire dal semplice lavoro di strada. In questo senso l’idea della banca è straordinaria, perché mette in campo direttamente il protagonismo dei ragazzi, tanto che la sua crescita di questi anni è dovuta in gran parte al passaparola tra gli stessi bambini”.
Noorzia e Tamim, invece, hanno spiegato il funzionamento della banca: “I bambini depositano parte dei loro guadagni che vengono gestiti da gruppi di manager scelti da loro stessi. Possono accedere a prestiti che, poi, si impegnano a ripagare nell’arco di un anno, senza alcun tasso d’interesse. I manager frequentano un corso di formazione e poi rimangono in carica per sei mesi. Durante questi mesi non c’è alcun compenso, ma il guadagno più rilevante è il bagaglio culturale di esperienze da poter poi spendere in altri ambiti”.
“Aschiana” (letteralmente “nido”) è un’associazione afgana che si occupa di promuovere la banca. Opera dal 1995 e lavora per fornire ai bambini lavoratori non solo un’educazione di base, ma anche corsi di formazione professionale (informatica, arte, elettronica, cucina, lingue straniere ecc…). Attualmente impegna circa 5000 bambini, con le rispettiva famiglie.
“Nel nostro territorio sono molto presenti le comunità indiane e pachistane”, affermano Rita Bertozzi, collaboratrice ISECS (che ha finanziato il progetto), e Fulvio Bucci, consigliere comunale delegato ai temi della solidarietà internazionale, “e quindi il Comune di Correggio, insieme a numerosi altri enti e associazioni, ha collaborato attivamente per promuovere l’arrivo in Italia dei rappresentati di questa esperienza afgana, anche in relazione alla vicinanza culturale con le comunità presenti sul nostro territorio”.
Il tour, iniziato il 7 aprile scorso, si concluderà dopo ben 21 appuntamenti, a Vicenza, mercoledì 23.

CorreggioProssim@mente


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Giornata tutta correggese per i rappresentanti della “Children’s development Bank”, una banca nata e gestita da bambini e che si prefigge di offrire un’opportunità di futuro per i tanti minori impegnati nei lavori di strada. Accompagnati dal presidente nazionale di ItaliaNats, Aldo Prestipino, Noorzia Sarfaraz, Tamin Mohammad Mosa e Hashmat Ullah, due manager e un educatore della ONG afgana “Aschiana”, hanno presentato il progetto della banca ai ragazzi dell’Istituto Einaudi e sono stati ricevuti in Municipio dal presidente del consiglio comunale di Correggio, Guido Pelliciardi.
La “Children’s develpment Bank” è una banca fondata nel 2001 dai bambini e dagli adolescenti lavoratori di strada di New Delhi, grazie al sostegno della ONG “Butterflies”. È gestita come una cooperativa: i soci, tutti rigorosamente minorenni, eleggono tra i loro coetanei il consiglio di amministrazione e i manager, mentre gli adulti affiancano bambini e adolescenti con il ruolo di educatori e facilitatori. Il progetto fornisce ai bambini una via d’uscita dalla loro condizione esclusiva di lavoratori, sostenendo il loro diritto all’educazione e alla salute, consentendo loro di depositare denaro in luoghi sicuri, sostenendoli nelle creazione di attività generatici di reddito e aiutandoli a risparmiare sui loro guadagni. Attualmente può contare su 25 sedi in India, Afghanistan, Sri Lanka, Nepal e Bangladesh, e 125 filiali. L’idea è quella di riuscire ad aprire altre quattro sedi in India, portando al coinvolgimento di circa 96.000 bambini.
“L’approccio che ItaliaNats ha con il tema del lavoro minorile”, spiega il presidente Prestipino, tiene in considerazione il fatto che spesso molti bambini lavorano per procurare una necessaria fonte di sostentamento alla loro famiglia e non è quindi pensabile poter genericamente affermare di eliminare il lavoro minorile. Quello che riteniamo necessario, invece, è poter offrire un futuro a questi bambini e un’opportunità per migliorare le loro condizioni educative e le loro possibilità di uscire dal semplice lavoro di strada. In questo senso l’idea della banca è straordinaria, perché mette in campo direttamente il protagonismo dei ragazzi, tanto che la sua crescita di questi anni è dovuta in gran parte al passaparola tra gli stessi bambini”.
Noorzia e Tamim, invece, hanno spiegato il funzionamento della banca: “I bambini depositano parte dei loro guadagni che vengono gestiti da gruppi di manager scelti da loro stessi. Possono accedere a prestiti che, poi, si impegnano a ripagare nell’arco di un anno, senza alcun tasso d’interesse. I manager frequentano un corso di formazione e poi rimangono in carica per sei mesi. Durante questi mesi non c’è alcun compenso, ma il guadagno più rilevante è il bagaglio culturale di esperienze da poter poi spendere in altri ambiti”.
“Aschiana” (letteralmente “nido”) è un’associazione afgana che si occupa di promuovere la banca. Opera dal 1995 e lavora per fornire ai bambini lavoratori non solo un’educazione di base, ma anche corsi di formazione professionale (informatica, arte, elettronica, cucina, lingue straniere ecc…). Attualmente impegna circa 5000 bambini, con le rispettiva famiglie.
“Nel nostro territorio sono molto presenti le comunità indiane e pachistane”, affermano Rita Bertozzi, collaboratrice ISECS (che ha finanziato il progetto), e Fulvio Bucci, consigliere comunale delegato ai temi della solidarietà internazionale, “e quindi il Comune di Correggio, insieme a numerosi altri enti e associazioni, ha collaborato attivamente per promuovere l’arrivo in Italia dei rappresentati di questa esperienza afgana, anche in relazione alla vicinanza culturale con le comunità presenti sul nostro territorio”.
Il tour, iniziato il 7 aprile scorso, si concluderà dopo ben 21 appuntamenti, a Vicenza, mercoledì 23.

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