Villa Taparelli

Ubicazione: Via Carletti, dal centro di Correggio portarsi in direzione Canolo.

Precede la villa un lungo viale alberato fiancheggiato da pioppi cipressini. La via riveste un notevole interesse ambientale sia per i parchi delle ville presenti che per le siepi che la fiancheggiano.

La villa sorge in fondo ad un viale che attraversa un’ampia radura delimitata da due filari di pioppi cipressini.
L’edificio ha un ampio fronte con due avancorpi laterali costituiti dalle scuderie, dalla cappelletta e dai rustici annessi.
La facciata è sormontata da una torretta.
La tradizione rierisce che l’edificio fosse, nei secoli del Rinascimento, il “Casino delle delizie” di Nicolò da Correggio.
Esso era collocato lungo una derivazione del canale dei mulini che serviva per l’irrigazione del parco.
La villa, edificata nella prima metà dell’Ottocento rielaborando elementi precedenti, presenta un imponente volume a pianta quadrangolare su due livelli e sottotetto.
Sulla copertura si imposta una sopraelevazione centrale con coronamento a frontone.
La facciata evidenzia il portale archivoltato, riquadrato con elementi decorativi costituiti da due cariatidi e da teste con profilodi nobiluomini.
Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite, distinte al piano terreno da un motivo decorativo ad arco ed a timpano nelle finestre centrale al piano nobile.
In corrispondenza degli interassi delle luci, a filo della facciata, si impostano quattro alti camini poligonali.
Un portico ad una arcata a sesto ribassato, con terrazza balaustrata superiore, collega l’edificio all’oratorio.
La facciata, rivolta a ponente, presenta un semplice profilo sagomato superiormente da una cornice modanata.
Il prospetto posteriore evidenzia un bel portale con nicchia e statua del santo, decorazioni archittetoniche e campaniletto a vela in vertice.
Villa Taparelli ha ospitato principi, nobili e poeti come l’Ariosto, il Tasso e l’imperatore CarloV.
Le cronache lasciano traspirare il ruolo delle residenza campestre, sia come luogo di delizia, di cultura e di ospitalità, sia come “macchina” per l’aumento dei patrimoni allodiali e apparato per i rifornimenti di prelibatezze.
Molti atti comitali sono stati rogati direttamente ” ad Caxinum extra portam S. Joannis” e nel 1518 un “codicillo” al testamento di Gilberto Da Correggio viene redatto “in camera philosophorum” affrescata da Antono Allegri.
La villa, privata, è visitabile solo dall’esterno.

modif.: 11 Marzo 2015 - Ufficio Stampa

CorreggioProssim@mente


Newsletter del Comune di Correggio

TWEET