Fino al XVIII secolo era denominata Piazza Grande mentre nel secolo successivo, in considerazione delle sue funzioni prevalentemente o esclusivamente legate al mercato degli ortaggi, cambia la sua denominazione in Piazza delle Erbe. Nel 1882 il Consiglio Comunale muta ancora la sua intitolazione in quella di Piazza Garibaldi per onorare la memoria del generale scomparso in quell’anno. Il ricordo di Garibaldi era legato alla breve sosta da lui compiuta il 27 settembre 1859 presso l’albergo Posta demolito nel 1959 che si affacciava sulla piazza dove per perpetuarne la memoria era stata in seguito scolpita una epigrafe su lastra di marmo. Per quanto arricchita di elementi posteriori è stata ampliata nel tardo medioevo e accompagna la città nella storia. Nel 1507 il conte Giberto, marito di Veronica Gambara, orna il suo arredo con pregevole pozzo rinascimentale, trasportato in questo secolo nella corte di palazzo dei Principi. In una pianta della città dipinta verso il 1630, la forma della piazza di un equilibrato aperto rettangolo delimitato, nel lato est, da edifici porticati dai quali parrebbe sporgere una tettoia lignea sostenuta da arcate quale struttura fissa per il mercato, Collocata all’incirca a metà sull’asse principale della città tra le antiche porte di S.Antonio (Reggio ) e S.Giovanni (Modena), essa si defila rispetto alla via maestra da cui è lambita tangenzialmente sul lato aperto, apparendo chiaramente strutturata come interno/esterno per non disturbare le persone che vi sostano.