Vicenda Encor: il sindaco Ilenia Malavasi a proposito della sentenza su BNL
pubbl.: 26 Ottobre 2017 - Ufficio Stampa

Vicenda Encor e BNL: intervento del sindaco Ilenia Malavasi 

Il sindaco di Correggio  Ilenia Malavasi, interviene in merito alla sentenza del Tribunale di Reggio Emilia riguardante la vicenda Encor e il risarcimento alla BNL, rispondendo a quanto espresso dal Movimento 5 Stelle e pubblicato sul Resto del Carlino di giovedì 26 ottobre.
“Il commento alla sentenza dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle – perché, come al solito, con loro non si sa o non si capisce bene chi parli e prenda la parola – è un esempio di ignoranza di alcuni semplici principi che regolano la vita amministrativa. Purtroppo per loro, calunnia e diffamazione sono reati perseguibili penalmente, per i quali essere disinformati e parlare a vanvera, come si fa in osteria, non valgono come attenuanti. Le lettere di patronage oggetto di questa sentenza sono tre, una del 2007 e due del 2009. Nel 2007 facevo parte della Giunta, in qualità di assessore alla cultura, ma la lettera di patronage del 2007 non fu un atto di Giunta, ma una lettera firmata autonomamente dall’allora sindaco in carica, Marzio Iotti, senza nessun avvallo dell’allora Giunta. Rispetto a tutte le altre lettere di patronage che hanno coinvolto il Comune nelle varie sentenze verso i tre Istituti di Credito, non ho mai votato alcun atto e non ho nessuna responsabilità sui passaggi amministrativi che hanno portato a queste tre sentenze in quanto sono tutte successive alla fine del mio mandato di assessore. Io e gli amministratori che con me hanno accettato questa difficile sfida, in questi anni non ci siamo mai sottratti all’impegno, al metterci la faccia in tutte le occasioni pubbliche che noi, e non altri, abbiamo organizzato e promosso, come gli incontri sul Bilancio, ogni anno aperti al confronto con i cittadini sull’operato amministrativo, non nascondendo mai le difficoltà, i temi e gli sviluppi legati alla gestione delle sentenze su Encor. Chi adesso invoca trasparenza sono gli stessi che mai in questi anni hanno fatto una proposta, mai hanno cercato un confronto di merito, giocando sempre e solo allo sfascio e augurandosi il peggio per la città solo per proprio tornaconto e che, come in questo caso, non hanno nemmeno il coraggio di firmare una propria opinione pubblicata su un giornale. Da persone del genere forse non è nemmeno lecito attendersi qualcosa, ma in ogni caso ribadisco che non una delle promesse che avevamo fatto sono state disattese, non abbiamo chiuso i servizi, non abbiamo alzato la tassazione, non abbiamo licenziato i dipendenti. E vale la pena ricordarlo perché queste erano esattamente le sole ricette proposte dagli strateghi che ora parlano di corresponsabilità in solido, senza nessuna documentazione vera e documentabile. Le critiche sono legittime e il confronto è sempre ben accetto, ma questa amministrazione non è disposta ad ascoltare in silenzio calunnie e diffamazioni che da un lato, screditando la figura del sindaco, minano l’autorevolezza dell’Istituzione che rappresento e dall’alto diffondono notizie totalmente false al solo scopo di generare confusione nella città. È questa la loro idea di politica trasparente?”.

CorreggioProssim@mente


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Vicenda Encor e BNL: intervento del sindaco Ilenia Malavasi 

Il sindaco di Correggio  Ilenia Malavasi, interviene in merito alla sentenza del Tribunale di Reggio Emilia riguardante la vicenda Encor e il risarcimento alla BNL, rispondendo a quanto espresso dal Movimento 5 Stelle e pubblicato sul Resto del Carlino di giovedì 26 ottobre.
“Il commento alla sentenza dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle – perché, come al solito, con loro non si sa o non si capisce bene chi parli e prenda la parola – è un esempio di ignoranza di alcuni semplici principi che regolano la vita amministrativa. Purtroppo per loro, calunnia e diffamazione sono reati perseguibili penalmente, per i quali essere disinformati e parlare a vanvera, come si fa in osteria, non valgono come attenuanti. Le lettere di patronage oggetto di questa sentenza sono tre, una del 2007 e due del 2009. Nel 2007 facevo parte della Giunta, in qualità di assessore alla cultura, ma la lettera di patronage del 2007 non fu un atto di Giunta, ma una lettera firmata autonomamente dall’allora sindaco in carica, Marzio Iotti, senza nessun avvallo dell’allora Giunta. Rispetto a tutte le altre lettere di patronage che hanno coinvolto il Comune nelle varie sentenze verso i tre Istituti di Credito, non ho mai votato alcun atto e non ho nessuna responsabilità sui passaggi amministrativi che hanno portato a queste tre sentenze in quanto sono tutte successive alla fine del mio mandato di assessore. Io e gli amministratori che con me hanno accettato questa difficile sfida, in questi anni non ci siamo mai sottratti all’impegno, al metterci la faccia in tutte le occasioni pubbliche che noi, e non altri, abbiamo organizzato e promosso, come gli incontri sul Bilancio, ogni anno aperti al confronto con i cittadini sull’operato amministrativo, non nascondendo mai le difficoltà, i temi e gli sviluppi legati alla gestione delle sentenze su Encor. Chi adesso invoca trasparenza sono gli stessi che mai in questi anni hanno fatto una proposta, mai hanno cercato un confronto di merito, giocando sempre e solo allo sfascio e augurandosi il peggio per la città solo per proprio tornaconto e che, come in questo caso, non hanno nemmeno il coraggio di firmare una propria opinione pubblicata su un giornale. Da persone del genere forse non è nemmeno lecito attendersi qualcosa, ma in ogni caso ribadisco che non una delle promesse che avevamo fatto sono state disattese, non abbiamo chiuso i servizi, non abbiamo alzato la tassazione, non abbiamo licenziato i dipendenti. E vale la pena ricordarlo perché queste erano esattamente le sole ricette proposte dagli strateghi che ora parlano di corresponsabilità in solido, senza nessuna documentazione vera e documentabile. Le critiche sono legittime e il confronto è sempre ben accetto, ma questa amministrazione non è disposta ad ascoltare in silenzio calunnie e diffamazioni che da un lato, screditando la figura del sindaco, minano l’autorevolezza dell’Istituzione che rappresento e dall’alto diffondono notizie totalmente false al solo scopo di generare confusione nella città. È questa la loro idea di politica trasparente?”.

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