Commercio di cose antiche e usate

A chi, in qualità di legale rappresentante o titolare della ditta, intende avviare un'attività di commercio di cose antiche/usate

L’attività di commercio di cose antiche e/o usate non è più soggetta a presa d’atto a seguito di comunicazione specifica, poichè l’art. 126 del TULPS (R.D. 773/1931) è stato abrogato.

Per esercitare tale attività è comunque necessario una scia per l’attività di vendita, a seconda della forma scelta (commercio in sede fissa, commercio on line, commercio all’ingrosso etc.).
Permane l’obbligo della tenuta del Registro delle operazioni di vendita dell’usato, come affermato dal Consiglio di Stato con nota 545/2018 del 02/03/2018.

Occorre procedere alla vidimazione del Registro delle operazioni di vendita dell’usato che può essere in formato cartaceo o informatico.

Nel caso di registro cartaceo la vidimazione può essere a carico del Comune oppure in forma di autovidimazione.
Nel caso di registro in formato informatico si richiamano le modalità previste dall’art. 2215-bis del C.C. mediante apposizione della marcatura temporale e della firma digitale del legale rappresentante, all’inizio e al termine dell’utilizzo del Registro e comunque almeno una volta all’anno.
Per entrambe le modalità, la dichiarazione di vidimazione del registro deve essere presentata tramite la piattaforma Accesso Unitario.
Le richieste presentate in modalità diverse saranno dichiarate irricevibili.

Dichiarazione di vidimazione del registro.