Oasi di Budrio

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L’Oasi, che si estende su una superficie di 13,47 ettari, è il risultato della riqualificazione di una cava di argilla dismessa.


A chi è rivolto

tutta la cittadinanza

Descrizione

Le zone umide sono ecosistemi unici caratterizzati da terreno temporaneamente o permanentemente coperto da acqua, di origine naturale o artificiale. Questi ambienti svolgono un ruolo cruciale per il mantenimento della diversità di flora e fauna locale, oltre a fornire diversi servizi ecosistemici utili al benessere dei cittadini. L’Emilia-Romagna è la regione con la più ampia estensione di zone umide, ospita una straordinaria varietà di habitat naturali, con una biodiversità unica e di elevato valore ecologico.

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Una tra queste è l’Oasi di Budrio.

L’Oasi, che si estende su una superficie di 13,47 ettari, è il risultato della riqualificazione di una cava di argilla dismessa. Il bacino, creato dagli scavi, è stato colmato da acqua piovana e di falda acquifera.

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Questa zona è ora classificata come ‘‘Area di Riequilibrio Ecologico’’. Le A.R.E. sono aree naturali, o in corso di rinaturalizzazione inserite in ambienti caratterizzati da intense attività antropiche e organizzate in modo da garantirne la conservazione, la cui funzione è quella di rifugio e vita per specie vegetali e animali.

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L’Oasi di Budrio è una delle 35 Aree di Riequilibrio Ecologico attualmente istituite in Emilia-Romagna. Poiché si trova in un contesto di coltivazioni caratterizzate da una scarsa presenza di vegetazione spontanea il suo valore naturalistico e paesaggistico è ancora più significativo. Le opere di rimboschimento e le misure di protezione hanno favorito l’insediamento di specie tipiche della vegetazione padana e di habitat legati alla presenza di acqua.

L’interesse floristico attuale dell’Oasi è creato soprattutto dalla presenza di siepi spontanee di olmo campestre e dalle consociazioni tipiche arboreo-arbustive della bassa pianura padana.

La vegetazione spontanea e lo sviluppo della fitta siepe, punteggiata da alberi d’alto fusto, hanno creato un ambiente ideale per il rifugio di numerose specie animali, tra cui spiccano gli uccelli, che vi trovano un luogo ideale per la nidificazione o per sostare durante le migrazioni.

La flora e la vegetazione dell’Oasi

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Le flora dell’Oasi è rappresentata da piante terrestri, che costituiscono il bosco planiziale e il prato stabile, e da piante tipiche dell’ambiente umido, che vivono ai margini e all’interno del lago.

Con bosco planiziale si fa riferimento all’ecosistema forestale che un tempo caratterizzava le aree planiziali della Pianura Padana. Il paesaggio che osserviamo oggi è il risultato di un’intensa e costante trasformazione operata dall’uomo che ha modificato la vegetazione fino a creare l’ambiente antropizzato attuale.

Tra le specie arboree dominano la farnia, il carpino bianco, e l’acero campestre. La vegetazione naturale, quasi completamente scomparsa dalla pianura a causa dell’attività umana, è spesso riscontrabile solo lungo i corsi d’acqua con boschetti ripariali costituiti da pioppo bianco, farnia, frassino meridionale e olmo campestre.

Nello strato arbustivo si rilevano diverse specie, tra cui il nocciolo, il sambuco comune, il corniolo, la sanguinella, il biancospino, la fusaggine e il prugnolo selvatico.

Le specie arboree e arbustive si distinguono per caratteristiche ben precise. Oltre alle dimensioni, che vedono le prime nettamente superiori, un elemento distintivo è la struttura del fusto. Le specie arboree presentano un fusto principale, il tronco, che si sviluppa in altezza prima di diramarsi in rami secondari. Al contrario, gli arbusti, sviluppano rami fin dalla base del fusto, creando una struttura più cespugliosa.

La flora tipica degli ambienti umidi comprende piante adattate a condizioni di alta umidità, suoli saturi d’acqua o sommersi per brevi o lunghi periodi. All’interno di una zona umida possiamo riconoscere le idrofite, piante acquatiche sommerse o galleggianti, come la lenticchia d’acqua, le ninfee, la castagna d’acqua e le brasche, e le elofite come la canna di palude e la tifa, che crescono lungo le sponde.

La diversità e specializzazione della flora di zone umide presenta un’elevata importanza ecologica. Le piante acquatiche filtrano l’acqua, migliorandone la qualità attraverso una depurazione naturale, offrono habitat per la fauna, fornendo rifugio e risorse per numerose specie animali, regolano le risorse idriche, riducendo i rischi di alluvione e ricaricando le falde acquifere, attraverso le radici stabilizzano il suolo, prevenendo l’erosione delle sponde e la sedimentazione e, infine, contribuiscono a mitigare i cambiamenti climatici attraverso lo stoccaggio del carbonio nei suoli saturi.

La fauna dell’Oasi

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L’Oasi di Budrio, grazie alla varietà dei suoi habitat, ospita una fauna ricca e diversificata.

Il bacino e i canneti sono un’importante area di sosta o nidificazione per uccelli acquatici, quali aironi, folaga e cormorano, che contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema attraverso la predazione di insetti e pesci. La protezione e il cibo offerto dai prati, dalle siepi miste e dalle aree boschive permettono l’insediamento di molte specie di passeriformi, oltre che fagiani, picchi e rapaci diurni e notturni, che a loro volta svolgono un ruolo importante nella dispersione dei semi e nel controllo delle popolazioni di roditori.

 La carpa e la tinca sono solo due esempi di pesci che popolano l’area umida, la cui presenza indica una buona qualità dell’acqua e habitat idonei alla loro riproduzione.  Sono presenti inoltre anfibi, quali rospo smeraldino e rane verdi, e rettili, come ramarro, lucertola muraiola, biacco e natrice dal collare, che trovano in questi ambienti rifugio e cibo a sufficienza.

L’area ospita anche mammiferi quali riccio, talpa europea, lepre, ghiro, volpe, chirotteri (pipistrelli) e micromammiferi, come le arvicole e la crocidura minore. I mammiferi svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema locale come predatori, prede e dispersori di semi

Spesso meno osservate, sebbene numerosissime, sono le specie di invertebrati, tra cui gli insetti legati agli habitat acquatici, come le libellule, ai prati fioriti, quali api e lepidotteri (farfalle), impollinatori fondamentali per la riproduzione di molte piante, e agli ambienti boschivi, ad esempio i coleotteri, che contribuiscono alla decomposizione del legno e al ciclo dei nutrienti.

L’ittiofauna dell’Oasi

A seguito di un censimento, effettuatosi nel bacino dell’Oasi di Budrio a dicembre 2024, è emerso che la specie numericamente più abbondante è il lucioperca, rappresentato da diverse taglie dimensionali rinvenute nelle zone litorali in cui si osserva la maggior diversità ambientale e ricchezza di zone di rifugio. La seconda specie, in termini di abbondanza numerica, è la pseudorasbora seguita da carpa e carassio. Sono inoltre presenti, seppur con abbondanza inferiore, il persico sole, la gambusia e il siluro.

È accertata la presenza di popolazioni strutturate di lucioperca, persico sole e pseudorasbora, di cui sono stati rinvenuti esemplari giovanili ed adulti ed è verosimile che queste specie siano in grado di riprodursi. Per quanto riguarda carpa e carassio, sono state rinvenute esclusivamente taglie adulte. Quanto osservato per tali specie ciprinicole non può escluderne la capacità riproduttiva ma può indicare l’esistenza di una rilevante pressione predatoria sulle taglie giovanili e lo sbilanciamento delle popolazioni verso le taglie rifugio (raggiungimento di dimensioni corporee che rendono difficoltosa la predazione da parte di specie ittiofaghe). La pressione predatoria è verosimilmente imputabile alla presenza di due predatori ittiofagi apicali, siluro e lucioperca. Qui la relazione sulla popolazione ittica dell’Oasi, il documento contiene anche l’indagine batimetrica dell’area.

L’avifauna

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L’avifauna, in particolare gli uccelli acquatici, è la componente faunistica dell’Oasi di maggiore interesse conservazionistico, oltre che quella più facilmente osservabile.

Uccelli legati ad ambienti acquatici

Alcuni uccelli sono noti per essere nuotatori esperti e, in alcuni casi, abili pescatori. Gli anseriformi (oca selvatica, germano reale e altre anatre) ne sono un esempio, con becchi specializzati per varie funzioni, tra cui quella di filtrare l’acqua e catturare organismi di minuscole dimensioni. Lo svasso maggiore e il tuffetto (ordine dei podicipediformi) hanno corpi affusolati e dita palmate che li rendono agili in acqua. Il cormorano (ordine dei suliformi) è un vero e proprio pescatore, si tuffa in profondità per catturare le prede con il suo becco robusto e uncinato.

L’ampio bacino dell’Oasi ospita anche la folaga e la gallinella d’acqua (ordine dei gruiformi), perfettamente adattate alla vita in acqua e tra i canneti dove si nascondono dai predatori. Si possono osservare inoltre vari ardeidi (airone cenerino, airone guardabuoi, garzetta, nitticora e tarabusino), caratterizzati da lunghe zampe e becchi affilati, ideali per catturare pesci ed altre prede in acque poco profonde. Nell’Oasi è spesso visibile il coloratissimo martin pescatore, specializzato nel tuffarsi in acqua per nutrirsi.

Uccelli di habitat terrestri

Non mancano uccelli tipici di habitat terrestri, quali il fagiano, la tortora dal collare, il picchio verde e il picchio rosso maggiore. Molti di essi appartengono all’ordine dei passeriformi, il più diversificato in quest’area, così come a livello mondiale. Tra questi ricordiamo: gazza, cinciallegra, merlo, usignolo, pettirosso, capinera, scricciolo, rondine, fringuello e tanti altri. Alcune specie di passeriformi, invece, si sono adattate alla vita vicino all’acqua, come ad esempio la cannaiola, che costruisce un nido legato alle canne. Infine, l’Oasi ospita alcune specie di rapaci diurni, come ad esempio la poiana e il gheppio, e notturni, come civetta, gufo comune e barbagianni.

Come fare

Regole di comportamento

Non disturbiamo gli animali con rumori o azioni inutili; per poterli osservare è indispensabile il silenzio ed è consigliato indossare indumenti non vistosi.

È vietata la caccia, la pesca, l’addestramento dei cani e la cattura della selvaggina.

È vietato abbandonare o immettere piante o animali estranei al luogo.

È vietato raccogliere o danneggiamo piante, fiori, frutti e prodotti del sottobosco.

Sono vietati barbecue e simili. Evitiamo ogni rischio di incendio.

È vietato abbandonare i rifiuti.

È vietato l’uso di mezzi natanti e la balneazione.

Rispettiamo questo ambiente naturale.

E' presente un parcheggio adiacente all'area di ingresso dell'Oasi, su via Imbreto. Lasciare il proprio mezzo e accedere all'Oasi a piedi.

Cosa serve

Utilizzare indumenti comodi, non vistosi e pantaloni lunghi. Si consiglia di utilizzare scarpe chiuse.

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Cosa si ottiene

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Esito

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Tempi e scadenze

Accesso al pubblico

Nelle zone A e B è consentito nei giorni di LUNEDI’, MERCOLEDI’, GIOVEDI’, SABATO e DOMENICA, dall’alba al tramonto, a piedi o con bicicletta a mano.

Nella zona C è vietato l’ingresso ai non autorizzati dall’Ente Gestore.

È obbligatorio seguire i percorsi segnati, ad eccezione delle visite guidate da personale autorizzato. L’accesso ai cani è consentito solo al guinzaglio nei percorsi delle zone A e B. È vietato nella stazione di birdwatching.

Condizioni di servizio

Per conoscere i dettagli di scadenze, requisiti e altre informazioni importanti, leggi i termini e le condizioni di servizio.

Contatti

Alberto Lusetti
Prof.ssa Maria Luisa Borrettini
Argomenti:

Pagina aggiornata il 22/08/2025

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