79° anniversario della Battaglia di Canolo
pubbl.: 22 Gennaio 2024 - Ufficio Stampa
79° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI CANOLO
Domenica 28 gennaio si commemora la “Battaglia di Canolo”, che si combatté il 25 gennaio 1945. Nella notte si erano riuniti in una casa di Canolo i comandanti partigiani Guerrino Cavazzoni “Ciro”, Renato Bolondi “Maggi”, Mario Saccani “Nero”, Raul Incerti “Bobi”, Vasco Guaitolini “Biavati”, Abbo Panisi “Nelson”, Egidio Baraldi “Walter”. All’alba la casa di Canolo fu accerchiata da truppe tedesche e fasciste e all’intimazione della resa i partigiani presenti decisero di opporre resistenza. Si scatenò così un durissimo combattimento. Quasi tutti riuscirono a mettersi in salvo grazie al coraggio dimostrato da Vasco Guaitolini e Abbo Panisi, che si sacrificarono per proteggere la ritirata dei loro compagni.
L’iniziativa si lega idealmente all’80esimo anniversario della fucilazione di Don Pasquino Borghi e di altri otto martiri al Poligono di tiro di Reggio Emilia – i correggesi Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, i riesi Ferruccio Battini. Enrico Menozzi, Contardo Trentini, e l’anarchico di Villa Minozzo Enrico Zambonini – compiuta il 30 gennaio 1944 da parte della gendarmeria fascista.
L’attualità, la lealtà alle Istituzioni e il senso di appartenenza ad una comunità costruita intorno ai valori democratici rendono indispensabile la memoria della Resistenza e delle persone che ne hanno fatto parte, dando la vita per il bene più prezioso: la libertà.

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L’iniziativa si lega idealmente all’80esimo anniversario della fucilazione di Don Pasquino Borghi e di altri otto martiri al Poligono di tiro di Reggio Emilia – i correggesi Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, i riesi Ferruccio Battini. Enrico Menozzi, Contardo Trentini, e l’anarchico di Villa Minozzo Enrico Zambonini – compiuta il 30 gennaio 1944 da parte della gendarmeria fascista.
L’attualità, la lealtà alle Istituzioni e il senso di appartenenza ad una comunità costruita intorno ai valori democratici rendono indispensabile la memoria della Resistenza e delle persone che ne hanno fatto parte, dando la vita per il bene più prezioso: la libertà.

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