79°ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI FOSDONDO
pubbl.: 18 Aprile 2024 - Ufficio Stampa

Domenica 21 aprile si ricorda il 79esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.

La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica di andare a prelevarlo Sergio Fontanesi (Mauser), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, insieme a Giacomo Pratissoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi, che sta facendo ritorno al proprio presidio, si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in quel momento arrivano Mauser e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti li fermano e li uccidono, ma i partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P.
A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante Diavolo dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani (Sergio Fontanesi, Giacomo Pratissoli, Paride Caminati, Luciano Tondelli e Angiolino Morselli) e due civili (Dante Ibattici e Franco Faccendo) uccisi, tre i feriti.

CorreggioProssim@mente


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Domenica 21 aprile si ricorda il 79esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.

La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica di andare a prelevarlo Sergio Fontanesi (Mauser), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, insieme a Giacomo Pratissoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi, che sta facendo ritorno al proprio presidio, si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in quel momento arrivano Mauser e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti li fermano e li uccidono, ma i partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P.
A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante Diavolo dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani (Sergio Fontanesi, Giacomo Pratissoli, Paride Caminati, Luciano Tondelli e Angiolino Morselli) e due civili (Dante Ibattici e Franco Faccendo) uccisi, tre i feriti.

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