Battaglia di Fosdondo: domenica 10 aprile il 77esimo anniversario
pubbl.: 31 Marzo 2022 modif.: 11 Aprile 2022 - Ufficio Stampa

Battaglia di Fosdondo: domenica 10 aprile il 77esimo anniversario.

Domenica 10 aprile si ricorda il 77esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.
Dopo la Messa per i caduti – a Canolo, nella chiesa parrocchiale, alle ore 9,30 – il programma delle celebrazioni, inserito nel calendario di “Un aprile di primavera e libertà”, un mese di iniziative che porteranno all’appuntamento di lunedì 25 aprile con #materialeresistente2022, vede, alle  ore 11, il ritrovo al Centro Sociale “Il Quartiere” di Fosdondo, in via Felicità, e la sfilata commemorativa con deposizione dei fiori sui cippi dei caduti accompagnata dalla banda cittadina “Luigi Asioli”; a seguire interventi di Maria Chiara Oleari, presidente del consiglio comunale di Correggio, e di Giuseppe Lini, presidente ANPI Correggio.
Alle ore 13, nella sala “Girasole” del centro sociale, pranzo resistente promosso dall’Anpi Correggio: gramigna con salsiccia, arrosto di maiale con patate lesse o al forno (20 euro).
Nel pomeriggio, alle ore 15, “Femminile/Resistente”, spettacolo di e con Elisa Lolli e Marco Sforza.
Info e prenotazioni al pranzo: cell. 347.5028031 – anpi_correggio@libero.it

Qui il discorso tenuto da Maria Chiara Oleari, presidente del consiglio comunale.


La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica di andare a prelevarlo Sergio Fontanesi (Mauser), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, insieme a Giacomo Pratissoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi, che sta facendo ritorno al proprio presidio, si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in quel momento arrivano Mauser e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti li fermano e li uccidono, ma i partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P.
A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante Diavolo dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani (Sergio Fontanesi, Giacomo Pratissoli, Paride Caminati, Luciano Tondelli e Angiolino Morselli) e due civili (Dante Ibattici e Franco Faccendo) uccisi, tre i feriti.

CorreggioProssim@mente


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Battaglia di Fosdondo: domenica 10 aprile il 77esimo anniversario
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Battaglia di Fosdondo: domenica 10 aprile il 77esimo anniversario.

Domenica 10 aprile si ricorda il 77esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.
Dopo la Messa per i caduti – a Canolo, nella chiesa parrocchiale, alle ore 9,30 – il programma delle celebrazioni, inserito nel calendario di “Un aprile di primavera e libertà”, un mese di iniziative che porteranno all’appuntamento di lunedì 25 aprile con #materialeresistente2022, vede, alle  ore 11, il ritrovo al Centro Sociale “Il Quartiere” di Fosdondo, in via Felicità, e la sfilata commemorativa con deposizione dei fiori sui cippi dei caduti accompagnata dalla banda cittadina “Luigi Asioli”; a seguire interventi di Maria Chiara Oleari, presidente del consiglio comunale di Correggio, e di Giuseppe Lini, presidente ANPI Correggio.
Alle ore 13, nella sala “Girasole” del centro sociale, pranzo resistente promosso dall’Anpi Correggio: gramigna con salsiccia, arrosto di maiale con patate lesse o al forno (20 euro).
Nel pomeriggio, alle ore 15, “Femminile/Resistente”, spettacolo di e con Elisa Lolli e Marco Sforza.
Info e prenotazioni al pranzo: cell. 347.5028031 – anpi_correggio@libero.it

Qui il discorso tenuto da Maria Chiara Oleari, presidente del consiglio comunale.


La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica di andare a prelevarlo Sergio Fontanesi (Mauser), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, insieme a Giacomo Pratissoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi, che sta facendo ritorno al proprio presidio, si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in quel momento arrivano Mauser e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti li fermano e li uccidono, ma i partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P.
A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante Diavolo dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani (Sergio Fontanesi, Giacomo Pratissoli, Paride Caminati, Luciano Tondelli e Angiolino Morselli) e due civili (Dante Ibattici e Franco Faccendo) uccisi, tre i feriti.

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