“Battaglia di Fosdondo”: domenica 15 aprile il 73esimo anniversario
pubbl.: 10 Aprile 2018 - Ufficio Stampa

Battaglia di Fosdondo: domenica 15 aprile il 73esimo anniversario.

Domenica 15 aprile si ricorda il 73esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.
Il programma delle celebrazioni – inserito nel calendario di “Un aprile di primavera e libertà”, un mese di iniziative che porteranno all’appuntamento del 25 aprile con #materialeresistente2018 – prevede, alle  ore 11, il ritrovo al Centro Sociale “Il Quartiere” di Fosdondo, in via Felicità, e la sfilata commemorativa con deposizione dei fiori sui cippi dei caduti accompagnata dalla banda cittadina “Luigi Asioli”; a seguire interventi di Marcello Fantuzzi, presidente del consiglio comunale di Correggio, e di Giuseppe Lini, presidente ANPI Correggio.
Alle ore 12,30, nella sala “Girasole” del centro sociale, pranzo promosso dall’Anpi Correggio: tortelli verdi, arrosto con patate, zuppa inglese, salame dolce, vino, acqua e caffè (22 euro).
Nel corso della giornata, nei locali del Centro sociale, sarà allestita la mostra “Fascismi: se li conosci li eviti”, a cura di Anpi Correggio e Rete Spartaco, con raccolta di firme per l’appello “Mai più fascismi”, lanciato da Anpi.
Info e prenotazioni al pranzo: cell. 347.5028031 – anpi_correggio@libero.it

La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica d’andarlo a prelevare Sergio Fontanesi (Mauser) insieme a Giacomo Pratisoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi che sta facendo ritorno al proprio presidio si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in questo momento arrivano Musco e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti fermano i due e li uccidono. I partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P. A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante “Diavolo” dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo) non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani e due civili uccisi e tre feriti. Non è mai stato possibile accertare le perdite in campo fascista, anche se, dall’andamento del combattimento, si presume ammontino a qualche decina.

CorreggioProssim@mente


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Battaglia di Fosdondo: domenica 15 aprile il 73esimo anniversario.

Domenica 15 aprile si ricorda il 73esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.
Il programma delle celebrazioni – inserito nel calendario di “Un aprile di primavera e libertà”, un mese di iniziative che porteranno all’appuntamento del 25 aprile con #materialeresistente2018 – prevede, alle  ore 11, il ritrovo al Centro Sociale “Il Quartiere” di Fosdondo, in via Felicità, e la sfilata commemorativa con deposizione dei fiori sui cippi dei caduti accompagnata dalla banda cittadina “Luigi Asioli”; a seguire interventi di Marcello Fantuzzi, presidente del consiglio comunale di Correggio, e di Giuseppe Lini, presidente ANPI Correggio.
Alle ore 12,30, nella sala “Girasole” del centro sociale, pranzo promosso dall’Anpi Correggio: tortelli verdi, arrosto con patate, zuppa inglese, salame dolce, vino, acqua e caffè (22 euro).
Nel corso della giornata, nei locali del Centro sociale, sarà allestita la mostra “Fascismi: se li conosci li eviti”, a cura di Anpi Correggio e Rete Spartaco, con raccolta di firme per l’appello “Mai più fascismi”, lanciato da Anpi.
Info e prenotazioni al pranzo: cell. 347.5028031 – anpi_correggio@libero.it

La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica d’andarlo a prelevare Sergio Fontanesi (Mauser) insieme a Giacomo Pratisoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi che sta facendo ritorno al proprio presidio si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in questo momento arrivano Musco e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti fermano i due e li uccidono. I partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P. A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante “Diavolo” dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo) non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani e due civili uccisi e tre feriti. Non è mai stato possibile accertare le perdite in campo fascista, anche se, dall’andamento del combattimento, si presume ammontino a qualche decina.

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