Django 100
pubbl.: 26 Luglio 2010 - Ufficio Stampa

Mercoledì 28 luglio, alle ore 21,15, il cortile di Palazzo Principi ospita “Django 100” concerto-omaggio a ingresso gratuito per il centenario della nascita di Jean Baptiste “Django” Reinhardt.
Padre del “gipsy jazz”, Reinhardt fu il primo ad avere l’idea di accostare gli accordi del jazz con i ritmi della tradizione gitana e fu praticamente il solo europeo che seppe affermarsi nel panorama musicale americano, tra le stelle di Miles Davis, Duke Ellington, Count Basie e Louis Armstrong.
In scena il quartetto E.Z. Gipsy Quartet e nel repertorio della serata spazio per i ritmi di Django ma anche di altri musicisti, più “For a new life”, un brano di Enrico Zanella, leader del quartetto.
Lo spettacolo gode della freschezza del suono e di uno swing coinvolgente, con una sezione ritmica a sottolineare il virtuosismo degli altri strumenti per un sound che riesce a coniugare ritmo, sensualità ed energia sonora.
Prima del concerto, alla Locanda dei Principi è possibile degustare un speciale “Tagliere Gipsy” al prezzo di 10 euro.
Al termine del concerto, sotto i portici del Palazzo dei Principi, un brindisi di saluto degli “EZ Gipsy Quartet” offerto sempre dalla Locanda dei Principi.


 


L’E.Z. Gipsy Quartet si è costituito nel settembre 2009 e vede Giovanni Po alla chitarra ritmica, Enrico Zanella alla chitarra solista, Alessio Alberghino al sax soprano e Matteo Zucconi al contrabbasso.


Django Reinhardt è nato in una roulotte il 23 gennaio 1910 a Liberchies, in Belgio, dove pochi giorni prima un gruppo di gitani aveva fermato la sua carovana. Anche quando divenne una star del jazz Django continuò a rientrare tutte le sere nella sua roulotte.


Padre del gipsy jazz, per i francesi è anche il creatore del “french jazz” perché è oltralpe che Django creò il suo swing originale, allegro, fatto di improvvisazione e ritmiche dolci. Jean Batptiste Reinhardt arrivò in Francia a 12  anni. La carovana dei suoi genitori, di etnia sinti (“manouche” in francese), si era fermata nella banlieue parigina. In quegli anni frequentò i bistrot dove risuonavano le note del valzer “musette” e del music-all e al banjo accompagnò i più grandi fisarmonicisti degli anni Venti. Nel  1928, un incendio nella sua roulotte rischiò di mettere fine alla sua carriera di musicista. Django riportò ustioni gravissime alla mano sinistra. Eppure, fu proprio questo dramma che iniziò la sua leggenda. La carriera di Django fu allora folgorante. Nel 1931, a Tolone, mentre si trovava a casa del pittore Emile Savitry, scoprì un ritmo nuovo, allora quasi sconosciuto in Francia, il jazz. Il passo definito verso la gloria arrivò con l’Hot Club de France, creato da Charles Delaunay e Hugues Panassié, alla fine del ‘33. Il Quintette, accanto al violinista e complice Stephane Grappelli, rivoluzionò gli standard degli anni Trenta, imponendo gli strumenti a corde, senza batteria. Un genere tutto suo, dove qualche volta fanno incursione anche temi di Bach, Debussy o Ravel. Django morì il 16 maggio 1953.

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Mercoledì 28 luglio, alle ore 21,15, il cortile di Palazzo Principi ospita “Django 100” concerto-omaggio a ingresso gratuito per il centenario della nascita di Jean Baptiste “Django” Reinhardt.
Padre del “gipsy jazz”, Reinhardt fu il primo ad avere l’idea di accostare gli accordi del jazz con i ritmi della tradizione gitana e fu praticamente il solo europeo che seppe affermarsi nel panorama musicale americano, tra le stelle di Miles Davis, Duke Ellington, Count Basie e Louis Armstrong.
In scena il quartetto E.Z. Gipsy Quartet e nel repertorio della serata spazio per i ritmi di Django ma anche di altri musicisti, più “For a new life”, un brano di Enrico Zanella, leader del quartetto.
Lo spettacolo gode della freschezza del suono e di uno swing coinvolgente, con una sezione ritmica a sottolineare il virtuosismo degli altri strumenti per un sound che riesce a coniugare ritmo, sensualità ed energia sonora.
Prima del concerto, alla Locanda dei Principi è possibile degustare un speciale “Tagliere Gipsy” al prezzo di 10 euro.
Al termine del concerto, sotto i portici del Palazzo dei Principi, un brindisi di saluto degli “EZ Gipsy Quartet” offerto sempre dalla Locanda dei Principi.


 


L’E.Z. Gipsy Quartet si è costituito nel settembre 2009 e vede Giovanni Po alla chitarra ritmica, Enrico Zanella alla chitarra solista, Alessio Alberghino al sax soprano e Matteo Zucconi al contrabbasso.


Django Reinhardt è nato in una roulotte il 23 gennaio 1910 a Liberchies, in Belgio, dove pochi giorni prima un gruppo di gitani aveva fermato la sua carovana. Anche quando divenne una star del jazz Django continuò a rientrare tutte le sere nella sua roulotte.


Padre del gipsy jazz, per i francesi è anche il creatore del “french jazz” perché è oltralpe che Django creò il suo swing originale, allegro, fatto di improvvisazione e ritmiche dolci. Jean Batptiste Reinhardt arrivò in Francia a 12  anni. La carovana dei suoi genitori, di etnia sinti (“manouche” in francese), si era fermata nella banlieue parigina. In quegli anni frequentò i bistrot dove risuonavano le note del valzer “musette” e del music-all e al banjo accompagnò i più grandi fisarmonicisti degli anni Venti. Nel  1928, un incendio nella sua roulotte rischiò di mettere fine alla sua carriera di musicista. Django riportò ustioni gravissime alla mano sinistra. Eppure, fu proprio questo dramma che iniziò la sua leggenda. La carriera di Django fu allora folgorante. Nel 1931, a Tolone, mentre si trovava a casa del pittore Emile Savitry, scoprì un ritmo nuovo, allora quasi sconosciuto in Francia, il jazz. Il passo definito verso la gloria arrivò con l’Hot Club de France, creato da Charles Delaunay e Hugues Panassié, alla fine del ‘33. Il Quintette, accanto al violinista e complice Stephane Grappelli, rivoluzionò gli standard degli anni Trenta, imponendo gli strumenti a corde, senza batteria. Un genere tutto suo, dove qualche volta fanno incursione anche temi di Bach, Debussy o Ravel. Django morì il 16 maggio 1953.

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