Fernando Manzotti nei 150 anni dell’Italia unita
pubbl.: 3 Novembre 2011 - Ufficio Stampa

È in programma sabato 19 novembre, a Correggio, una giornata di studi dedicata a Fernando Manzotti, grande storico correggese. L’iniziativa, “Fernando Manzotti e la storia dell’Italia unita”, è organizzata da Istoreco e dalla Società di Studi Storici di Correggio ed è inserita nel calendario delle iniziative correggesi che ricordano il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
La giornata vede numerosi interventi, divisi in due sessioni, al Ridotto del Teatro Asioli: al mattino, dalle ore 9,30, “150 anni di storia italiana a partire dall’opera storica di Fernando Manzotti”; al pomeriggio, dalle ore 14,45, “Fernando Manzotti: tracce per una biografia”.
L’appuntamento è realizzato con la collaborazione di: Comune di Correggio, Provincia di Reggio Emilia, Università degli studi di Firenze – Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia, Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia”, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, Sezione AIB Emilia Romagna, Liceo Ginnasio “Rinaldo Corso”, “Il Resto del Carlino”.


 


Fernando Manzotti nasce a Correggio nel 1923, terzo di quattro figli del fotografo Ginepro e di Fernice Manghi.
Nel 1946 si laurea in Pedagogia all’Università di Firenze. Insegna storia e filosofia al Liceo di Carpi, poi a Modena e dal 1963 al Liceo Corso di Correggio. nel 1953 sposa Adele Baroni e nel 1961 nasce il figlio, Andrea.
Dal 1964, conseguita la libera docenza in Storia del Risorgimento, è incaricato all’Università di Bologna, dove poi passa a Storia Moderna e dal 1969 assolve a due incarichi: a Bologna e a Firenze, alla facoltà di scienza politiche “Cesare Alfieri”.
Muore il 16 luglio 1970 a Reggio Emilia, a causa di un virus fulminante.
Dalla sua ampia bibliografia citiamo: “La polemica sull’emigrazione nell’Italia unita” (1962), Il socialismo riformista in Italia” (1965) e, postumi, “Esperienze Risorgimentali” (1970) e “Partiti e gruppi politici dal Risorgimento al fascismo” (1973).
Intensa l’attività giornalistica: già direttore de “La Giustizia”, lega il suo nome soprattutto alle pagine culturali de “Il Resto del Carlino” e del “Corriere della Sera”.


 

CorreggioProssim@mente


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È in programma sabato 19 novembre, a Correggio, una giornata di studi dedicata a Fernando Manzotti, grande storico correggese. L’iniziativa, “Fernando Manzotti e la storia dell’Italia unita”, è organizzata da Istoreco e dalla Società di Studi Storici di Correggio ed è inserita nel calendario delle iniziative correggesi che ricordano il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
La giornata vede numerosi interventi, divisi in due sessioni, al Ridotto del Teatro Asioli: al mattino, dalle ore 9,30, “150 anni di storia italiana a partire dall’opera storica di Fernando Manzotti”; al pomeriggio, dalle ore 14,45, “Fernando Manzotti: tracce per una biografia”.
L’appuntamento è realizzato con la collaborazione di: Comune di Correggio, Provincia di Reggio Emilia, Università degli studi di Firenze – Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia, Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia”, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, Sezione AIB Emilia Romagna, Liceo Ginnasio “Rinaldo Corso”, “Il Resto del Carlino”.


 


Fernando Manzotti nasce a Correggio nel 1923, terzo di quattro figli del fotografo Ginepro e di Fernice Manghi.
Nel 1946 si laurea in Pedagogia all’Università di Firenze. Insegna storia e filosofia al Liceo di Carpi, poi a Modena e dal 1963 al Liceo Corso di Correggio. nel 1953 sposa Adele Baroni e nel 1961 nasce il figlio, Andrea.
Dal 1964, conseguita la libera docenza in Storia del Risorgimento, è incaricato all’Università di Bologna, dove poi passa a Storia Moderna e dal 1969 assolve a due incarichi: a Bologna e a Firenze, alla facoltà di scienza politiche “Cesare Alfieri”.
Muore il 16 luglio 1970 a Reggio Emilia, a causa di un virus fulminante.
Dalla sua ampia bibliografia citiamo: “La polemica sull’emigrazione nell’Italia unita” (1962), Il socialismo riformista in Italia” (1965) e, postumi, “Esperienze Risorgimentali” (1970) e “Partiti e gruppi politici dal Risorgimento al fascismo” (1973).
Intensa l’attività giornalistica: già direttore de “La Giustizia”, lega il suo nome soprattutto alle pagine culturali de “Il Resto del Carlino” e del “Corriere della Sera”.


 

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