Gli “Alberi” di Stanislao Farri
pubbl.: 27 Aprile 2009 - Ufficio Stampa

Di Stanislao Farri (Bibbiano, Reggio Emilia, 1924), il decano dei fotografi reggiani, gli appassionati conoscono l’opera grazie ad alcune mostre pubbliche – ricordiamo la più recente, l’esposizione antologica a Palazzo Magnani del 2003: “Stanislao Farri. Memorie di luce. Fotografie 1943-2003”, che documentava appunto sessant’anni di intenso lavoro, caratterizzato da una padronanza assoluta del linguaggio fotografico, da un acuto, persistente interesse per gli aspetti formali dell’immagine e dalla progressiva conquista di una grande maestria in camera oscura. La mostra di Palazzo Principi – curata da Sandro Parmiggiani, autore anche del testo in catalogo, edito da Skira -, presenta alcune delle fotografie in bianco e nero che Farri ha negli anni scattato quando si è trovato di fronte a quegli esseri viventi chiamati “alberi”. Farri ha indagato nelle sue immagini di alberi ogni momento della loro vita e delle loro sembianze nel mutare delle stagioni, e ce li ha restituiti come “esseri viventi” che sono dotati di una forza d’impatto visivo che segna indelebilmente il paesaggio e che si fanno, come scrive Parmiggiani in catalogo, “metafora di un’armonia e di un legame tenace tra gli esseri viventi, al di là dell’ordine in cui sono stati tradizionalmente classificati, delle separazioni, delle cesure, delle barriere che l’uomo stesso ha eretto per tenere distanti i suoi ‘fratelli’, per usarli secondo una volontà o addirittura un capriccio che sorgevano in lui, o addirittura per distruggerli, senza rimpianti e sensi di colpa, senza alcuna consapevolezza del senso e delle conseguenze delle proprie azioni.” 


Farri aveva iniziato la sua attività di fotografo nei primissimi anni Quaranta – dapprima, come pratica amatoriale nel tempo lasciatogli libero dal lavoro di tipografo; successivamente, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, come autonoma attività professionale, che veniva svolta su commissione di importanti aziende e che era andata via via specializzandosi, in particolare, nella immagini di riproduzione di opere d’arte e di documentazione della civiltà e della cultura della nostra terra. Quest’ultima attività ha fornito il materiale iconografico per numerosi volumi illustrati con sue fotografie e per una quindicina di libri, esito di ricerche fotografiche personali.
Nel corso della sua carriera di fotografo, Farri ha ottenuto apprezzamenti e riconoscimenti assai diffusi, sia in Italia – nel 1998 è stato designato autore dell’anno dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) – che all’estero. Oltre alla già ricordata mostra di Palazzo Magnani, occorre citare l’esposizione promossa dal Comune di Reggio Emilia nel 1976, quella, relativa alle sue immagini a colori, organizzata dallo CSAC dell’Università di Parma nel 1986 e la mostra al Musée Nicéphore Niépce di Chalon-sur-Saône del 1993.


L’esposizione “Stanislao Farri. Alberi. Fotografie 1951-2008“, promossa dal Comune di Correggio e realizzata grazie alla collaborazione della Provincia di Reggio Emilia e di Palazzo Magnani, inaugura giovedì 30 aprile, alle ore 18.30, al Palazzo dei Principi di Correggio, e resterà aperta fino al 28 giugno 2009. La mostra si colloca nell’ambito delle iniziative di Fotografia Europea 2009.


Catalogo: Skira (prezzo di vendita in mostra, euro 18; prezzo di vendita in libreria, euro 25)


Orari di visita: sabato, 15.30-18.30, domenica e festivi: 10.00-12.30; 15.30-18.30; in occasione della Fiera di San Quirino (30-31 maggio) aperture serali straordinarie


Informazioni: 0522/691806; museo@comune.correggio.re.it

CorreggioProssim@mente


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Gli “Alberi” di Stanislao Farri
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Di Stanislao Farri (Bibbiano, Reggio Emilia, 1924), il decano dei fotografi reggiani, gli appassionati conoscono l’opera grazie ad alcune mostre pubbliche – ricordiamo la più recente, l’esposizione antologica a Palazzo Magnani del 2003: “Stanislao Farri. Memorie di luce. Fotografie 1943-2003”, che documentava appunto sessant’anni di intenso lavoro, caratterizzato da una padronanza assoluta del linguaggio fotografico, da un acuto, persistente interesse per gli aspetti formali dell’immagine e dalla progressiva conquista di una grande maestria in camera oscura. La mostra di Palazzo Principi – curata da Sandro Parmiggiani, autore anche del testo in catalogo, edito da Skira -, presenta alcune delle fotografie in bianco e nero che Farri ha negli anni scattato quando si è trovato di fronte a quegli esseri viventi chiamati “alberi”. Farri ha indagato nelle sue immagini di alberi ogni momento della loro vita e delle loro sembianze nel mutare delle stagioni, e ce li ha restituiti come “esseri viventi” che sono dotati di una forza d’impatto visivo che segna indelebilmente il paesaggio e che si fanno, come scrive Parmiggiani in catalogo, “metafora di un’armonia e di un legame tenace tra gli esseri viventi, al di là dell’ordine in cui sono stati tradizionalmente classificati, delle separazioni, delle cesure, delle barriere che l’uomo stesso ha eretto per tenere distanti i suoi ‘fratelli’, per usarli secondo una volontà o addirittura un capriccio che sorgevano in lui, o addirittura per distruggerli, senza rimpianti e sensi di colpa, senza alcuna consapevolezza del senso e delle conseguenze delle proprie azioni.” 


Farri aveva iniziato la sua attività di fotografo nei primissimi anni Quaranta – dapprima, come pratica amatoriale nel tempo lasciatogli libero dal lavoro di tipografo; successivamente, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, come autonoma attività professionale, che veniva svolta su commissione di importanti aziende e che era andata via via specializzandosi, in particolare, nella immagini di riproduzione di opere d’arte e di documentazione della civiltà e della cultura della nostra terra. Quest’ultima attività ha fornito il materiale iconografico per numerosi volumi illustrati con sue fotografie e per una quindicina di libri, esito di ricerche fotografiche personali.
Nel corso della sua carriera di fotografo, Farri ha ottenuto apprezzamenti e riconoscimenti assai diffusi, sia in Italia – nel 1998 è stato designato autore dell’anno dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) – che all’estero. Oltre alla già ricordata mostra di Palazzo Magnani, occorre citare l’esposizione promossa dal Comune di Reggio Emilia nel 1976, quella, relativa alle sue immagini a colori, organizzata dallo CSAC dell’Università di Parma nel 1986 e la mostra al Musée Nicéphore Niépce di Chalon-sur-Saône del 1993.


L’esposizione “Stanislao Farri. Alberi. Fotografie 1951-2008“, promossa dal Comune di Correggio e realizzata grazie alla collaborazione della Provincia di Reggio Emilia e di Palazzo Magnani, inaugura giovedì 30 aprile, alle ore 18.30, al Palazzo dei Principi di Correggio, e resterà aperta fino al 28 giugno 2009. La mostra si colloca nell’ambito delle iniziative di Fotografia Europea 2009.


Catalogo: Skira (prezzo di vendita in mostra, euro 18; prezzo di vendita in libreria, euro 25)


Orari di visita: sabato, 15.30-18.30, domenica e festivi: 10.00-12.30; 15.30-18.30; in occasione della Fiera di San Quirino (30-31 maggio) aperture serali straordinarie


Informazioni: 0522/691806; museo@comune.correggio.re.it

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