Si intitola “La glòria de Déu illumina la ciutat”, l’opera che il maestro spagnolo Sergi Barnils ha donato al Museo “Il Correggio”.
La tela, 150×150 cm a tecnica mista, è l’omaggio che il celebre pittore di Barcellona, maestro della tecnica dell’encausto, ha voluto fare alla città di Correggio a titolo di ringraziamento per “l’ospitalità offertami e il bel catalogo realizzato per la mostra” (come si legge sulla lettera che accompagna la tela).
“La ciutat ideal” era infatti il titolo della mostra ospitata a Correggio, a Palazzo Principi, dal 14 febbraio al 26 aprile scorso, nell’ambito del calendario “CittàVoglio”.
“In realtà”, commenta Gabriele Fabbrici, direttore del Museo “Il Correggio”, Barnils ha lasciato a Correggio anche altre piccole opere che illustrano la tecnica dell’encausto, più un ulteriore lavoro frutto dei workshop condotti durante la mostra, una rassegna che ha avuto un riscontro tale che abbiamo ancora oggi scuole iscritte ai laboratori e addirittura anche dopo il termine dell’anno scolastico. Ma questa Glòria de Déu è una donazione di grande rilievo, per il prestigio internazionale dell’artista e per la qualità della tela”.
“Oltre tutto”, conclude Fabbrici, “questa collaborazione ci permette di legare il nome della città di Correggio a quello di Barcellona dove, nel prossimo autunno, sarà ufficialmente presentato il catalogo della nostra mostra”.

Nato in Africa nel 1954, Sergi Barnils vive e lavora a Barcellona con un crescente successo di pubblico e di critica. Il motore della pittura di Barnils è l’emozione, che si sposa con l’energia dei colori, impregnati della luminosità  dei cieli catalani ma anche attenta a recepire le sensazioni e gli stimoli che giungono all’artista dal contatto con altre culture e altre realtà.
L’encausto è un’antica tecnica pittorica applicata su muro, marmo, legno, terracotta e avorio. I colori vengono mescolati a cera, mantenuti liquidi dentro un braciere e stesi sul supporto con un pennello o una spatola e poi fissati a caldo con attrezzi di metallo: è questo il procedimento che differenzia l’encausto dalla pittura a cera.

Si intitola “La glòria de Déu illumina la ciutat”, l’opera che il maestro spagnolo Sergi Barnils ha donato al Museo “Il Correggio”.
La tela, 150×150 cm a tecnica mista, è l’omaggio che il celebre pittore di Barcellona, maestro della tecnica dell’encausto, ha voluto fare alla città di Correggio a titolo di ringraziamento per “l’ospitalità offertami e il bel catalogo realizzato per la mostra” (come si legge sulla lettera che accompagna la tela).
“La ciutat ideal” era infatti il titolo della mostra ospitata a Correggio, a Palazzo Principi, dal 14 febbraio al 26 aprile scorso, nell’ambito del calendario “CittàVoglio”.
“In realtà”, commenta Gabriele Fabbrici, direttore del Museo “Il Correggio”, Barnils ha lasciato a Correggio anche altre piccole opere che illustrano la tecnica dell’encausto, più un ulteriore lavoro frutto dei workshop condotti durante la mostra, una rassegna che ha avuto un riscontro tale che abbiamo ancora oggi scuole iscritte ai laboratori e addirittura anche dopo il termine dell’anno scolastico. Ma questa Glòria de Déu è una donazione di grande rilievo, per il prestigio internazionale dell’artista e per la qualità della tela”.
“Oltre tutto”, conclude Fabbrici, “questa collaborazione ci permette di legare il nome della città di Correggio a quello di Barcellona dove, nel prossimo autunno, sarà ufficialmente presentato il catalogo della nostra mostra”.

Nato in Africa nel 1954, Sergi Barnils vive e lavora a Barcellona con un crescente successo di pubblico e di critica. Il motore della pittura di Barnils è l’emozione, che si sposa con l’energia dei colori, impregnati della luminosità  dei cieli catalani ma anche attenta a recepire le sensazioni e gli stimoli che giungono all’artista dal contatto con altre culture e altre realtà.
L’encausto è un’antica tecnica pittorica applicata su muro, marmo, legno, terracotta e avorio. I colori vengono mescolati a cera, mantenuti liquidi dentro un braciere e stesi sul supporto con un pennello o una spatola e poi fissati a caldo con attrezzi di metallo: è questo il procedimento che differenzia l’encausto dalla pittura a cera.