La crisi e noi: assemblea straordinaria dei cittadini
pubbl.: 27 Ottobre 2009 - Ufficio Stampa

Lunedì sera, nel salone del bocciodromo “Vicentini”, numerosi cittadini hanno risposto all’invito del sindaco di Correggio, Marzio Iotti, che li aveva convocato in assemblea straordinaria per discutere insieme dell’attuale e difficilissimo momento economico. Durante la serata, “La crisi e noi. L’autunno a Correggio: il punto della situazione”, sono state fornite le cifre che fotografano lo stato dell’economia locale, l’andamento occupazionale e quello demografico. Il sindaco ha, inoltre, illustrato il ruolo svolto in questi mesi dal Comune di Correggio, evidenziando le difficoltà cui si andrà incontro nel prossimo anno. Lo scopo della serata è stato quello di scambiare tra amministrazione e cittadini informazioni, idee e, soprattutto consapevolezza: per questo, oltre al sindaco Iotti, sono intervenuti Manuela Biolchini, responsabile del “Centro per l’Impiego di Correggio”, e Luciano Parmiggiani, dirigente dei Servizi Sociali per l’Unione Comuni “Pianura Reggiana”.
Manuela Biolchini ha fornito i dati che il suo osservatorio ha potuto raccogliere in questi mesi sulla situazione del distretto produttivo correggese, uno dei più colpiti dagli effetti della crisi (il secondo, in Provincia, dopo quello che fa riferimento all’area di Reggio Emilia). “La metalmeccanica è sicuramente il settore più in sofferenza”, ha illustrato Biolchini, “ma non il solo perché anche il comparto della chimica e quello dell’edilizia non se la passano bene. Quest’anno abbiamo registrato un aumento del 76% della disoccupazione a Correggio, che porta a 1048 il numero dei non impiegati domiciliati sul territorio. Finora questa situazione è stata parzialmente tamponata dalla cassa integrazione ordinaria, uno strumento che interviene nei casi di difficoltà temporanee delle aziende e cui stanno facendo ricorso circa 90 realtà produttive nel distretto correggese. Tuttavia, sempre più si sta profilando la necessità di doversi affidare alla cassa integrazione straordinaria, considerato il prolungarsi di una situazione di crisi che non ha più le caratteristiche della limitatezza temporale”.
Luciano Parmiggiani  ha illustrato il lavoro svolto in questi mesi dai Servizi Sociali, “una macchina”, ha affermato, “che è stata messa a dura prova e che davvero con molta fatica finora è riuscita a reggere un carico di lavoro decisamente superiore alle proprie forze. Nell’ultimo anno sono più di cento le famiglie nuove che si sono rivolte a noi, dove per “nuove” si intendono famiglie che prima, come Servizi Sociali, non avevano mai conosciuto. Si tratta in particolare di lavoratori autonomi e lavoratori con contratti a termine che non sono stati rinnovati, ma cominciamo ad assistere ora anche alle richieste di lavoratori da troppi mesi in cassa integrazione o in mobilità. Oltre a finanziamenti veri e propri – sconti su rette e iscrizioni, pagamenti di utenze, affitti, buoni spesa – i Servizi Sociali stanno cercando di fornire orientamento per la ricerca di nuovi impieghi e per l’accesso alle varie opportunità di sostegno economico, siano esse comunali, o regionali. Fondamentale in questa fase, si è rivelato il lavoro svolto dalle associazioni di volontariato che, davvero, hanno costituito, con grande competenza e capacità, un sostegno imprescindibile in molte situazioni. E adesso, all’orizzonte si prospettano diversi problemi sul fronte abitativo e delle locazioni”.
Anche il sindaco Iotti ha voluto esprimere “un ringraziamento pubblico per l’opera svolta dalle associazioni di volontariato. C’è chi sostiene che siamo nella coda della crisi, ma per quanto ci riguarda la coda si sta rilevando molto più difficile della testa. I dati raccontano di un calo del 35% del fatturato delle imprese e quella minuscola ripresa produttiva segnalata nell’ultimo mese è davvero insignificante se rapportata ai dati della metà del 2008. Lo scorso anno il Comune di Correggio ha attivato un fondo anticrisi di 172mila euro, tagliando spese praticamente in tutti i settori dell’amministrazione pubblica. Preparandoci ad approntare la previsione di bilancio per il 2010 ci troviamo però di fronte a un fatto per noi assolutamente nuovo perché per la prima volta da sempre, infatti, le entrate del Comune di Correggio per la spesa corrente risultano minori di quelle dell’anno precedente: 730mila euro in meno, in gran parte dovuti alla mancata compensazione dell’ICI sulla prima casa, tanto promessa e mai arrivata. A questo si aggiunga che pochi giorni fa siamo stati avvertiti di un taglio del 30% sul fondo sociale regionale, causato da mancati trasferimenti statali”.
“È evidente”, ha concluso il sindaco, “come in una situazione del genere il Comune dovrà operare tagli dolorosissimi, ma bisogna considerare che l’amministrazione, quando taglia, taglia soprattutto lavoro nell’indotto che l’Ente produce. E tagliando lavoro si procura un risparmio, ma si produce povertà che poi, inevitabilmente, andrà a gravare sui Servizi Sociali. Non si tratta, quindi, di adottare misure sensazionali e spesso demagogiche come quelle che a volte si leggono sui giornali, quanto di pretendere con forza che le risorse generate da un territorio rimangano su quel territorio secondo un’idea di federalismo completamente abbandonata nei fatti”.

CorreggioProssim@mente


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pubbl.: 27 Ottobre 2009 - Ufficio Stampa

Lunedì sera, nel salone del bocciodromo “Vicentini”, numerosi cittadini hanno risposto all’invito del sindaco di Correggio, Marzio Iotti, che li aveva convocato in assemblea straordinaria per discutere insieme dell’attuale e difficilissimo momento economico. Durante la serata, “La crisi e noi. L’autunno a Correggio: il punto della situazione”, sono state fornite le cifre che fotografano lo stato dell’economia locale, l’andamento occupazionale e quello demografico. Il sindaco ha, inoltre, illustrato il ruolo svolto in questi mesi dal Comune di Correggio, evidenziando le difficoltà cui si andrà incontro nel prossimo anno. Lo scopo della serata è stato quello di scambiare tra amministrazione e cittadini informazioni, idee e, soprattutto consapevolezza: per questo, oltre al sindaco Iotti, sono intervenuti Manuela Biolchini, responsabile del “Centro per l’Impiego di Correggio”, e Luciano Parmiggiani, dirigente dei Servizi Sociali per l’Unione Comuni “Pianura Reggiana”.
Manuela Biolchini ha fornito i dati che il suo osservatorio ha potuto raccogliere in questi mesi sulla situazione del distretto produttivo correggese, uno dei più colpiti dagli effetti della crisi (il secondo, in Provincia, dopo quello che fa riferimento all’area di Reggio Emilia). “La metalmeccanica è sicuramente il settore più in sofferenza”, ha illustrato Biolchini, “ma non il solo perché anche il comparto della chimica e quello dell’edilizia non se la passano bene. Quest’anno abbiamo registrato un aumento del 76% della disoccupazione a Correggio, che porta a 1048 il numero dei non impiegati domiciliati sul territorio. Finora questa situazione è stata parzialmente tamponata dalla cassa integrazione ordinaria, uno strumento che interviene nei casi di difficoltà temporanee delle aziende e cui stanno facendo ricorso circa 90 realtà produttive nel distretto correggese. Tuttavia, sempre più si sta profilando la necessità di doversi affidare alla cassa integrazione straordinaria, considerato il prolungarsi di una situazione di crisi che non ha più le caratteristiche della limitatezza temporale”.
Luciano Parmiggiani  ha illustrato il lavoro svolto in questi mesi dai Servizi Sociali, “una macchina”, ha affermato, “che è stata messa a dura prova e che davvero con molta fatica finora è riuscita a reggere un carico di lavoro decisamente superiore alle proprie forze. Nell’ultimo anno sono più di cento le famiglie nuove che si sono rivolte a noi, dove per “nuove” si intendono famiglie che prima, come Servizi Sociali, non avevano mai conosciuto. Si tratta in particolare di lavoratori autonomi e lavoratori con contratti a termine che non sono stati rinnovati, ma cominciamo ad assistere ora anche alle richieste di lavoratori da troppi mesi in cassa integrazione o in mobilità. Oltre a finanziamenti veri e propri – sconti su rette e iscrizioni, pagamenti di utenze, affitti, buoni spesa – i Servizi Sociali stanno cercando di fornire orientamento per la ricerca di nuovi impieghi e per l’accesso alle varie opportunità di sostegno economico, siano esse comunali, o regionali. Fondamentale in questa fase, si è rivelato il lavoro svolto dalle associazioni di volontariato che, davvero, hanno costituito, con grande competenza e capacità, un sostegno imprescindibile in molte situazioni. E adesso, all’orizzonte si prospettano diversi problemi sul fronte abitativo e delle locazioni”.
Anche il sindaco Iotti ha voluto esprimere “un ringraziamento pubblico per l’opera svolta dalle associazioni di volontariato. C’è chi sostiene che siamo nella coda della crisi, ma per quanto ci riguarda la coda si sta rilevando molto più difficile della testa. I dati raccontano di un calo del 35% del fatturato delle imprese e quella minuscola ripresa produttiva segnalata nell’ultimo mese è davvero insignificante se rapportata ai dati della metà del 2008. Lo scorso anno il Comune di Correggio ha attivato un fondo anticrisi di 172mila euro, tagliando spese praticamente in tutti i settori dell’amministrazione pubblica. Preparandoci ad approntare la previsione di bilancio per il 2010 ci troviamo però di fronte a un fatto per noi assolutamente nuovo perché per la prima volta da sempre, infatti, le entrate del Comune di Correggio per la spesa corrente risultano minori di quelle dell’anno precedente: 730mila euro in meno, in gran parte dovuti alla mancata compensazione dell’ICI sulla prima casa, tanto promessa e mai arrivata. A questo si aggiunga che pochi giorni fa siamo stati avvertiti di un taglio del 30% sul fondo sociale regionale, causato da mancati trasferimenti statali”.
“È evidente”, ha concluso il sindaco, “come in una situazione del genere il Comune dovrà operare tagli dolorosissimi, ma bisogna considerare che l’amministrazione, quando taglia, taglia soprattutto lavoro nell’indotto che l’Ente produce. E tagliando lavoro si procura un risparmio, ma si produce povertà che poi, inevitabilmente, andrà a gravare sui Servizi Sociali. Non si tratta, quindi, di adottare misure sensazionali e spesso demagogiche come quelle che a volte si leggono sui giornali, quanto di pretendere con forza che le risorse generate da un territorio rimangano su quel territorio secondo un’idea di federalismo completamente abbandonata nei fatti”.

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