“L’estinzione della razza umana” al Teatro Asioli
pubbl.: 13 Dicembre 2022 - Ufficio Stampa

“L’estinzione della razza umana” al Teatro Asioli.

Venerdì 16 e sabato 17 dicembre – alle ore 20.30 – al  Teatro Asioli va in scena “L’estinzione della razza umana“, una produzione del Teatro Stabile di Torino scritta e diretta da Emanuele Aldrovandi, con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi.
La drammaturgia – testo selezionato da Eurodram 2022, presentato in anteprima radiofonica su Rai Radio 3 all’interno di “Presente/Futuro Nuove scritture per la scena italiana” – vede una forte componente reggiana, sia per quanto riguarda la scrittura/regia che tra gli interpreti e per questo la messa in scena a Correggio è stata presentata in conferenza stampa, alla presenza degli stessi Emanuele Aldrovandi e Eleonora Cucchiarini.
Lo spettacolo è una “tragedia comica” che, a partire da un interno condominiale e da una pandemia che trasforma le persone in tacchini, giunge a ricomprendere altre ansie contemporanee – l’avere figli, la salute del pianeta, la falsità nei rapporti umani, la manipolazione dei media… – in una spirale di aggressività costruita su un perfetto meccanismo cinicamente comico. Una “commedia filosofica” (tratto caratteristico dell’autore) in cui l’egoismo dei personaggi li chiude in una solitudine senza risposte di fronte alle domande che sorgono dallo sguardo sul mondo, visto come un mistero doloroso. In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, l’arrivo del virus blocca e distorce ogni cosa. Così, le due coppie protagoniste della storia, persone comuni, portatrici ognuna di una diversa posizione filosofica sulla vita, si ritrovano nell’androne di un palazzo assalite da domande, frustrazioni e paure. “L’estinzione della razza umana” è una sorta di esorcismo – catartico e liberatorio – che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo, utilizzando un linguaggio tragicomico, con dialoghi affilati e serrati.

CorreggioProssim@mente


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Venerdì 16 e sabato 17 dicembre – alle ore 20.30 – al  Teatro Asioli va in scena “L’estinzione della razza umana“, una produzione del Teatro Stabile di Torino scritta e diretta da Emanuele Aldrovandi, con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi.
La drammaturgia – testo selezionato da Eurodram 2022, presentato in anteprima radiofonica su Rai Radio 3 all’interno di “Presente/Futuro Nuove scritture per la scena italiana” – vede una forte componente reggiana, sia per quanto riguarda la scrittura/regia che tra gli interpreti e per questo la messa in scena a Correggio è stata presentata in conferenza stampa, alla presenza degli stessi Emanuele Aldrovandi e Eleonora Cucchiarini.
Lo spettacolo è una “tragedia comica” che, a partire da un interno condominiale e da una pandemia che trasforma le persone in tacchini, giunge a ricomprendere altre ansie contemporanee – l’avere figli, la salute del pianeta, la falsità nei rapporti umani, la manipolazione dei media… – in una spirale di aggressività costruita su un perfetto meccanismo cinicamente comico. Una “commedia filosofica” (tratto caratteristico dell’autore) in cui l’egoismo dei personaggi li chiude in una solitudine senza risposte di fronte alle domande che sorgono dallo sguardo sul mondo, visto come un mistero doloroso. In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, l’arrivo del virus blocca e distorce ogni cosa. Così, le due coppie protagoniste della storia, persone comuni, portatrici ognuna di una diversa posizione filosofica sulla vita, si ritrovano nell’androne di un palazzo assalite da domande, frustrazioni e paure. “L’estinzione della razza umana” è una sorta di esorcismo – catartico e liberatorio – che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo, utilizzando un linguaggio tragicomico, con dialoghi affilati e serrati.

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