“Ma perché siamo ancora fascisti?”: Francesco Filippi per la rassegna “Nel Borgo”
pubbl.: 15 Aprile 2021 - Ufficio Stampa

“Ma perché siamo ancora fascisti?”: venerdì 16 aprile Francesco Filippi per la rassegna “Nel Borgo”.

Nuovo appuntamento – venerdì 16 aprile, alle ore 21 –per la rassegna “NelBorgo – Incontri e confronti a Correggio”: intervistato da Pierluigi Senatore, sarà infatti ospite Francesco Filippi, storico e scrittore, autore del libro “Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto” (Bollati Boringhieri, 2020).
L’incontro sarà in diretta streaming sul canale YouTube e sulla pagina Facebook della biblioteca “Einaudi”: https://www.youtube.com/watch?v=wjjNy6sZHVohttps://www.facebook.com/BibliotecaEinaudiCorreggio

Dopo il grande successo di “Mussolini ha fatto anche cose buone”, Francesco Filippi, ormai riconosciuta voce importante nel dibattito sul fascismo in Italia avendo effettuato il suo meticoloso e definitivo lavoro di “debunking” sulle numerose e ostinate leggende relative al ventennio fascista e alla figura del duce, ancora così diffuse nel nostro paese, dirige ora la sua affilata analisi verso i motivi che hanno portato tanti nostri concittadini a cadere vittime, ancora oggi, di una propaganda iniziata oltre due generazioni fa. Com’è possibile che dopo tutto quello che è successo – dopo una guerra disastrosa, milioni di morti, l’infamia delle leggi razziali, la vergogna dell’occupazione coloniale, una politica interna economicamente fallimentare, una politica estera aggressiva e criminale, un’attitudine culturale liberticida, una sanguinosa e lunga guerra civile… – oggi ci guardiamo intorno, ben addentro al terzo millennio, e ci scopriamo ancora fascisti? Eppure ancora si moltiplicano le svastiche sui muri delle città, cresce l’antisemitismo, un diffuso sentimento razzista permea tutti i settori della società e il passare del tempo sembra aver edulcorato il ricordo del periodo più oscuro e violento d’Italia. Per aiutare a capire perché, Filippi racconta molte cose: com’è finita la guerra, cosa è stato fatto al termine del conflitto, quali provvedimenti sono stati presi nei confronti dei responsabili, cosa hanno scritto gli intellettuali e gli storici e cosa non hanno scritto, cosa è stato insegnato alle nuove generazioni e cosa invece è stato omesso e perché. Soprattutto, mostra come gli italiani si siano autoassolti, senza mai fare davvero i conti con un passato che, infatti, non è passato.

Francesco Filippi (1981) è storico della mentalità e formatore presso l’Associazione di Promozione Sociale Deina, che organizza viaggi di memoria e percorsi formativi in tutta Italia. Collabora alla stesura di manuali e percorsi educativi sui temi del rapporto tra memoria e presente. Tra le sue pubblicazioni “Il Litorale Austriaco tra Otto e Novecento: quanti e quali confini?” (a cura di Carla Antonini, 2018) e “Appunti di Antimafia”. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato “Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo”.

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“Ma perché siamo ancora fascisti?”: venerdì 16 aprile Francesco Filippi per la rassegna “Nel Borgo”.

Nuovo appuntamento – venerdì 16 aprile, alle ore 21 –per la rassegna “NelBorgo – Incontri e confronti a Correggio”: intervistato da Pierluigi Senatore, sarà infatti ospite Francesco Filippi, storico e scrittore, autore del libro “Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto” (Bollati Boringhieri, 2020).
L’incontro sarà in diretta streaming sul canale YouTube e sulla pagina Facebook della biblioteca “Einaudi”: https://www.youtube.com/watch?v=wjjNy6sZHVohttps://www.facebook.com/BibliotecaEinaudiCorreggio

Dopo il grande successo di “Mussolini ha fatto anche cose buone”, Francesco Filippi, ormai riconosciuta voce importante nel dibattito sul fascismo in Italia avendo effettuato il suo meticoloso e definitivo lavoro di “debunking” sulle numerose e ostinate leggende relative al ventennio fascista e alla figura del duce, ancora così diffuse nel nostro paese, dirige ora la sua affilata analisi verso i motivi che hanno portato tanti nostri concittadini a cadere vittime, ancora oggi, di una propaganda iniziata oltre due generazioni fa. Com’è possibile che dopo tutto quello che è successo – dopo una guerra disastrosa, milioni di morti, l’infamia delle leggi razziali, la vergogna dell’occupazione coloniale, una politica interna economicamente fallimentare, una politica estera aggressiva e criminale, un’attitudine culturale liberticida, una sanguinosa e lunga guerra civile… – oggi ci guardiamo intorno, ben addentro al terzo millennio, e ci scopriamo ancora fascisti? Eppure ancora si moltiplicano le svastiche sui muri delle città, cresce l’antisemitismo, un diffuso sentimento razzista permea tutti i settori della società e il passare del tempo sembra aver edulcorato il ricordo del periodo più oscuro e violento d’Italia. Per aiutare a capire perché, Filippi racconta molte cose: com’è finita la guerra, cosa è stato fatto al termine del conflitto, quali provvedimenti sono stati presi nei confronti dei responsabili, cosa hanno scritto gli intellettuali e gli storici e cosa non hanno scritto, cosa è stato insegnato alle nuove generazioni e cosa invece è stato omesso e perché. Soprattutto, mostra come gli italiani si siano autoassolti, senza mai fare davvero i conti con un passato che, infatti, non è passato.

Francesco Filippi (1981) è storico della mentalità e formatore presso l’Associazione di Promozione Sociale Deina, che organizza viaggi di memoria e percorsi formativi in tutta Italia. Collabora alla stesura di manuali e percorsi educativi sui temi del rapporto tra memoria e presente. Tra le sue pubblicazioni “Il Litorale Austriaco tra Otto e Novecento: quanti e quali confini?” (a cura di Carla Antonini, 2018) e “Appunti di Antimafia”. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato “Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo”.

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