Nel tempo: la riscoperta di un edificio rurale di epoca romana
pubbl.: 4 Marzo 2009 - Ufficio Stampa

Nel tempo. La riscoperta di un edificio rurale di epoca romana” è il titolo dell’iniziativa in programma a Correggio, sabato 7 e domenica 8 marzo, dedicata al complesso rustico rinvenuto nel 2002 in località San Prospero di Correggio e presentata in conferenza stampa lunedì 2 marzo presso il palazzo del Consorzio della Bonifica Parmigiana Moglia Secchia a Reggio Emilia. Sono intervenuti: Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, Ilenia Malavasi, assessore alla cultura Comune di Correggio, Renata Curina, archeologa della Soprintendenza per i Beni Archelogici dell’Emilia-Romagna e direttrice degli scavi dell’edificio


UN COMPLESSO RUSTICO
“L’edificio rinvenuto – ha spiegato l’archeologa Curina – è un complesso rustico di età romana che presenta, caso unico in Emilia-Romagna, alzati e pavimenti di legno in eccellente stato di conservazione, grazie alla superficialità della falda acquifera e al deposito alluvionale di argilla che li ha protetti nei secoli”.


DUE GIORNI DI APPROFONDIMENTO
La due giorni, organizzata da Comune di Correggio, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, vedrà sabato 7, alle ore 16, nella sala conferenze di Palazzo Principi, la presentazione di un filmato ricostruttivo dell’edificio romano, con gli interventi di Renata Curina, archeologa della Soprintendenza e direttrice degli scavi, Marzio Iotti, sindaco di Correggio, e Marino Zani, presidente della Bonifica Parmigiana Moglia Secchia. Nella stessa giornata sarà possibile visitare la nuova sezione archeologica del museo “Il Correggio”, dove è stato allestito il plastico dell’edificio.
“L’iniziativa”, illustra Ilenia Malavasi, assessore alla cultura del Comune di Correggio, giunge al termine di un’importante collaborazione che ha visto lavorare, fianco a fianco, Comune di Correggio, Soprintendenza e Bonifica durante le operazioni di scavo e nella valorizzazione del ritrovamento. In questi anni è stato prodotto un opuscolo didattico, sono stati restaurati tutti i reperti rinvenuti che ora saranno esposti nella rinnovata sezione archeologica del Museo “Il Correggio”, sono state organizzate numerose visite guidate e sono stati realizzati un filmato e un plastico riscostruttivo che saranno presentati durante l’iniziativa di sabato 7 marzo. Abbiamo cercato, cioè, di sfruttare in pieno questo importante ritrovamento dal punto di vista divulgativo, mettendolo a disposizione di tutti con l’obiettivo non solo di recuperare un bene archeologico, ma anche di indagare la memoria storica del nostro territorio in epoca romana”.


NASCE UNO SPAZIO MUSEALE NELL’IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO CORREGGIO 


“È stato allestito uno spazio museale – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia – nel nostro suggestivo impianto di sollevamento irriguo “Correggio”, in via Reggio, dove ora è ospitato il pavimento ligneo dell’edificio rustico, appena restaurato e che, in accordo col Comune, sarà d’ora innanzi fruibile alla collettività”. Nella giornata di sabato un bus navetta gratuito condurrà i presenti alla visita dell’eccezionale ritrovamento ora ospitato nell’impianto consortile; inoltre, domenica 8, con partenza alle ore 11 e ritrovo presso la Cantina Sociale di Fosdondo, possibilità di visita guidata, in bicicletta o a piedi, alla cassa di espansione di Fosdondo, sito del ritrovamento.


IL RITROVAMENTO
Le campagne di scavo archeologico effettuate tra il 2002 e il 2006 hanno confermato il notevole interesse storico, archeologico e documentario dell’edificio romano rinvenuto all’interno di una cava di proprietà della ditta Unieco, durante la normale attività estrattiva.
Le indagini hanno interessato un’area lunga circa 80 metri e larga una decina, recuperando un impianto rustico di età romana destinato ad un’intensa attività produttiva.
Gli scavi sono stati condotti dalla Gea Srl di Parma, sotto la direzione scientifica dell’archeologa Renata Curina della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, in stretta collaborazione con l’Unieco, il Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, il Comune di Correggio e le Università degli Studi di Parma, Bologna e Padova. Di eccezionale interesse si è rivelato lo stato di conservazione delle strutture lignee che, nei casi indagati finora nella nostra Regione, vanno generalmente perdute mentre qui permettono di acquisire una esauriente documentazione sulla tecnica edilizia impiegata e confermare molte ipotesi sulla costruzione degli alzati e la realizzazione di piani pavimentali in epoca romana.
Anche se l’impianto non si è conservato nella sua interezza l’area riveste quindi una notevole importanza per la conoscenza storica del territorio di Correggio e della media pianura reggiana.
“I risultati sono stati eccezionali”, commenta il sindaco di Correggio Marzio Iotti. La struttura di epoca romana messa in luce rappresenta, con i suoi reperti, il segno tangibile della nostra memoria storica e contribuisce in modo determinante a ricostruire la storia e lo sviluppo del nostro territorio. Il rinvenimento di questo insediamento rustico racconta infatti la presenza, la cultura materiale e l’abilità tecnica di un popolo che conserva le radici più profonde della nostra cultura locale. Lo scavo, inoltre, ha permesso di recuperare numerosi reperti che da oggi arricchiranno in modo permanente la sala archeologica del museo civico di Correggio e questo, naturalmente, rappresenta una grande soddisfazione per tutti quelli che hanno collaborato e per noi amministratori”.


L’AREA DI SCAVO È ORA UNA CASSA D’ESPANSIONE
Di prossima inaugurazione, infine, la cassa d’espansione a servizio del canale Naviglio. “Di fatto è uno spazio invasabile nei casi di piena del Cavo Naviglio – conclude Domenico Turazza, direttore del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia – che, con i suoi 380.000 metri cubi d’acqua invasabili, distribuiti su 12 ettari di superficie della ex cava, garantiranno la sicurezza idraulica del canale e, quindi, a beneficio delle zone di Correggio, Fabbrico, Campagnola ma, anche, del bacino di monte che qui scola. Infatti questo condotto idraulico a Reggio Emilia località Gavassa a monte della A1.


La cassa d’ora in poi garantirà maggiori livelli di sicurezza idraulica a Correggio; Campagnola Emilia Fabbrico e Rolo. Una zona umida di particolare pregio ambientale e fruibile alla collettività”.


 

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Nel tempo. La riscoperta di un edificio rurale di epoca romana” è il titolo dell’iniziativa in programma a Correggio, sabato 7 e domenica 8 marzo, dedicata al complesso rustico rinvenuto nel 2002 in località San Prospero di Correggio e presentata in conferenza stampa lunedì 2 marzo presso il palazzo del Consorzio della Bonifica Parmigiana Moglia Secchia a Reggio Emilia. Sono intervenuti: Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, Ilenia Malavasi, assessore alla cultura Comune di Correggio, Renata Curina, archeologa della Soprintendenza per i Beni Archelogici dell’Emilia-Romagna e direttrice degli scavi dell’edificio


UN COMPLESSO RUSTICO
“L’edificio rinvenuto – ha spiegato l’archeologa Curina – è un complesso rustico di età romana che presenta, caso unico in Emilia-Romagna, alzati e pavimenti di legno in eccellente stato di conservazione, grazie alla superficialità della falda acquifera e al deposito alluvionale di argilla che li ha protetti nei secoli”.


DUE GIORNI DI APPROFONDIMENTO
La due giorni, organizzata da Comune di Correggio, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, vedrà sabato 7, alle ore 16, nella sala conferenze di Palazzo Principi, la presentazione di un filmato ricostruttivo dell’edificio romano, con gli interventi di Renata Curina, archeologa della Soprintendenza e direttrice degli scavi, Marzio Iotti, sindaco di Correggio, e Marino Zani, presidente della Bonifica Parmigiana Moglia Secchia. Nella stessa giornata sarà possibile visitare la nuova sezione archeologica del museo “Il Correggio”, dove è stato allestito il plastico dell’edificio.
“L’iniziativa”, illustra Ilenia Malavasi, assessore alla cultura del Comune di Correggio, giunge al termine di un’importante collaborazione che ha visto lavorare, fianco a fianco, Comune di Correggio, Soprintendenza e Bonifica durante le operazioni di scavo e nella valorizzazione del ritrovamento. In questi anni è stato prodotto un opuscolo didattico, sono stati restaurati tutti i reperti rinvenuti che ora saranno esposti nella rinnovata sezione archeologica del Museo “Il Correggio”, sono state organizzate numerose visite guidate e sono stati realizzati un filmato e un plastico riscostruttivo che saranno presentati durante l’iniziativa di sabato 7 marzo. Abbiamo cercato, cioè, di sfruttare in pieno questo importante ritrovamento dal punto di vista divulgativo, mettendolo a disposizione di tutti con l’obiettivo non solo di recuperare un bene archeologico, ma anche di indagare la memoria storica del nostro territorio in epoca romana”.


NASCE UNO SPAZIO MUSEALE NELL’IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO CORREGGIO 


“È stato allestito uno spazio museale – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia – nel nostro suggestivo impianto di sollevamento irriguo “Correggio”, in via Reggio, dove ora è ospitato il pavimento ligneo dell’edificio rustico, appena restaurato e che, in accordo col Comune, sarà d’ora innanzi fruibile alla collettività”. Nella giornata di sabato un bus navetta gratuito condurrà i presenti alla visita dell’eccezionale ritrovamento ora ospitato nell’impianto consortile; inoltre, domenica 8, con partenza alle ore 11 e ritrovo presso la Cantina Sociale di Fosdondo, possibilità di visita guidata, in bicicletta o a piedi, alla cassa di espansione di Fosdondo, sito del ritrovamento.


IL RITROVAMENTO
Le campagne di scavo archeologico effettuate tra il 2002 e il 2006 hanno confermato il notevole interesse storico, archeologico e documentario dell’edificio romano rinvenuto all’interno di una cava di proprietà della ditta Unieco, durante la normale attività estrattiva.
Le indagini hanno interessato un’area lunga circa 80 metri e larga una decina, recuperando un impianto rustico di età romana destinato ad un’intensa attività produttiva.
Gli scavi sono stati condotti dalla Gea Srl di Parma, sotto la direzione scientifica dell’archeologa Renata Curina della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, in stretta collaborazione con l’Unieco, il Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, il Comune di Correggio e le Università degli Studi di Parma, Bologna e Padova. Di eccezionale interesse si è rivelato lo stato di conservazione delle strutture lignee che, nei casi indagati finora nella nostra Regione, vanno generalmente perdute mentre qui permettono di acquisire una esauriente documentazione sulla tecnica edilizia impiegata e confermare molte ipotesi sulla costruzione degli alzati e la realizzazione di piani pavimentali in epoca romana.
Anche se l’impianto non si è conservato nella sua interezza l’area riveste quindi una notevole importanza per la conoscenza storica del territorio di Correggio e della media pianura reggiana.
“I risultati sono stati eccezionali”, commenta il sindaco di Correggio Marzio Iotti. La struttura di epoca romana messa in luce rappresenta, con i suoi reperti, il segno tangibile della nostra memoria storica e contribuisce in modo determinante a ricostruire la storia e lo sviluppo del nostro territorio. Il rinvenimento di questo insediamento rustico racconta infatti la presenza, la cultura materiale e l’abilità tecnica di un popolo che conserva le radici più profonde della nostra cultura locale. Lo scavo, inoltre, ha permesso di recuperare numerosi reperti che da oggi arricchiranno in modo permanente la sala archeologica del museo civico di Correggio e questo, naturalmente, rappresenta una grande soddisfazione per tutti quelli che hanno collaborato e per noi amministratori”.


L’AREA DI SCAVO È ORA UNA CASSA D’ESPANSIONE
Di prossima inaugurazione, infine, la cassa d’espansione a servizio del canale Naviglio. “Di fatto è uno spazio invasabile nei casi di piena del Cavo Naviglio – conclude Domenico Turazza, direttore del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia – che, con i suoi 380.000 metri cubi d’acqua invasabili, distribuiti su 12 ettari di superficie della ex cava, garantiranno la sicurezza idraulica del canale e, quindi, a beneficio delle zone di Correggio, Fabbrico, Campagnola ma, anche, del bacino di monte che qui scola. Infatti questo condotto idraulico a Reggio Emilia località Gavassa a monte della A1.


La cassa d’ora in poi garantirà maggiori livelli di sicurezza idraulica a Correggio; Campagnola Emilia Fabbrico e Rolo. Una zona umida di particolare pregio ambientale e fruibile alla collettività”.


 

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