Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ospiti a Correggio
pubbl.: 18 Febbraio 2010 - Ufficio Stampa

Il procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, e lo storico e giornalista Antonio Nicaso, tra i massimi esperti internazionali di ‘ndrangheta, sono stati ospiti a Correggio giovedì 18 febbraio.
Invitati dalla locale Associazione Giorgio La Pira, con il patrocinio del Comune di Correggio e la collaborazione del “Consorzio Oscar Romero”, e accompagnati dalla professoressa Stefania Pellegrini, docente di sociologia del diritto all’università di Bologna, e da Mauro Ponzi, presidente del Consorzio Oscar Romero, Nicaso e Gratteri hanno incontrato al mattino, nella sala consiliare del Municipio, le autorità civili, militari e religiose della città. A fare gli onori di casa, naturalmente, il sindaco Marzio Iotti che ha voluto ringraziare l’Associazione La Pira per “l’opportunità offertaci di poter affrontare un tema così delicato, quale la ‘ndrangheta e le sue infiltrazioni presenti anche nel nostro territorio, soprattutto in un periodo di crisi economica e lavorativa. Come Comune di Correggio stiamo cercando di non farci trovare impreparati: già da tempo collaboriamo con l’associazione “Libera” e la coop “Pio La Torre”, che si occupa di gestire terreni confiscati in Sicilia alla mafia e, per testimoniare ulteriormente il nostro impegno, il prossimo 27 febbraio consegneremo a don Luigi Ciotti la cittadinanza onoraria di Correggio, proprio in ragione del suo impegno a favore della giustizia e della legalità”.
Antonio Nicaso ha messo in guardia i presenti sulla pericolosità del fenomeno mafioso, “ancora più insidioso quando non spara, quando, cioè, non si presenta con il suo vero volto violento. Per definire Reggio Emilia come una vera e propria capitale della ‘ndrangheta, come si evince da numerose intercettazioni e dichiarazioni di persone arrestate, sono due i dati che vorrei portare all’attenzione delle istituzioni locali: pur in tempi di grande crisi economica, in questo territorio si segnala un aumento del 27% dei depositi bancari, mentre c’è un gran numero di case costruite e rimaste invendute, segno evidente che c’è chi si può permettere questo genere di speculazioni soprattutto perché ha la necessità di riciclare il denaro sporco. Salendo dal sud al nord, la ‘ndrangheta cambia modalità, ma non obiettivi, magari sostituisce l’usura al pizzo e il controllo del mercato con quello del territorio, ma gli effetti, alla lunga, sono gli stessi. E il pericolo si moltiplica se chi è chiamato ad amministrare il territorio non conosce questi fenomeni o, peggio, li sottovaluta credendosi al sicuro”.
“Il fenomeno del riciclaggio”, ha sottolineato il procuratore Gratteri, non va in alcun modo minimizzato perché, anche se non lascia morti ammazzati in strada, costituisce un reato gravissimo. Gravissimo perché mina alle basi la convivenza, drogando, per esempio, il mercato con l’immissione di ingenti capitali, mentre, magari, altre imprese pulite sono costrette a ricorrere al credito bancario per sopravvivere. E poi perché, quando per esempio questi soldi vengono impiegati per l’acquisizione di giornali o mass media, diventa evidente come l’obiettivo sia quello di controllare e dirigere l’opinione pubblica. Ecco perché il riciclaggio di denaro sporco, che avviene soprattutto in banche piccole e meno controllabili, rappresenta un pericolo reale, alla fine, per la stessa democrazia. In questa terra ci sono sicuramente, per storia e tradizioni, gli anticorpi per far fronte a questa avanzata della criminalità organizzata. Eppure l’attenzione deve sempre essere tenuta al massimo, perché viviamo in tempi in cui anche un tessuto coeso come quello reggiano può mostrare pericolose smagliature”.
Gratteri, Nicaso e la Pellegrini hanno poi incontrato poco più di trecento studenti, in rappresentanza degli istituti superiori correggesi, che hanno gremito le tribune del Palazzetto dello Sport “Dorando Pietri”. Appassionata la difesa della scuola e del suo ruolo nel contrasto della mafia, da parte degli ospiti. Stefania Pellegrini, citando il Prefetto Mori, ha ricordato “quanto è vero che la mafia probabilmente teme di più la cultura che la repressione. E quindi, nonostante i tanti segnali negativi, quando vedo molti ragazzi persino commuoversi durante i seminari che organizziamo per i corsi di sociologia del diritto, così come le vostre numerose presenze oggi, è possibile davvero sperare di aver fatto il proprio dovere di insegnanti e docenti”.
“La scuola è indubbiamente in grande sofferenza”, ha commentato Gratteri, “con pochi soldi, poche risorse e un ruolo degli insegnanti che è sempre più svilito. Ma così i ragazzi rimangono inevitabilmente vittima di una certa cultura televisiva e passiva, che diffonde valori come il disimpegno e la facilità nell’accesso al denaro che, in certi casi, diventano persino propedeutici al messaggio dell’illegalità”.
In serata, nella sala Bellelli Cantarelli, l’incontro pubblico sul tema “Lotta alla ‘ndrangheta: il ruolo delle Istituzioni e dei cittadini per la legalità” ha infine concluso la giornata correggese di Antonio Nicaso e Nicola Gratteri.
“L’educazione alla legalità e alla pace, così come l’adesione alla dottrina sociale della Chiesa, sono due degli obiettivi prioritari che ci siamo dati come Associazione La Pira”, ha concluso Alfio Bertani, rappresentante della stessa associazione. “In questo senso l’invito che abbiamo rivolto a Nicola Gratteri, Antonio Nicaso e Stefania Pellegrini è  molto significativo, così come il fatto che il primo appuntamento sia stato programmato in una sede istituzionale come la sala consiliare che è il segno dell’attenzione che tutta la città di Correggio ha voluto dimostrare a questi argomenti e all’incontro con testimoni così significativi”.

CorreggioProssim@mente


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Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ospiti a Correggio
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Il procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, e lo storico e giornalista Antonio Nicaso, tra i massimi esperti internazionali di ‘ndrangheta, sono stati ospiti a Correggio giovedì 18 febbraio.
Invitati dalla locale Associazione Giorgio La Pira, con il patrocinio del Comune di Correggio e la collaborazione del “Consorzio Oscar Romero”, e accompagnati dalla professoressa Stefania Pellegrini, docente di sociologia del diritto all’università di Bologna, e da Mauro Ponzi, presidente del Consorzio Oscar Romero, Nicaso e Gratteri hanno incontrato al mattino, nella sala consiliare del Municipio, le autorità civili, militari e religiose della città. A fare gli onori di casa, naturalmente, il sindaco Marzio Iotti che ha voluto ringraziare l’Associazione La Pira per “l’opportunità offertaci di poter affrontare un tema così delicato, quale la ‘ndrangheta e le sue infiltrazioni presenti anche nel nostro territorio, soprattutto in un periodo di crisi economica e lavorativa. Come Comune di Correggio stiamo cercando di non farci trovare impreparati: già da tempo collaboriamo con l’associazione “Libera” e la coop “Pio La Torre”, che si occupa di gestire terreni confiscati in Sicilia alla mafia e, per testimoniare ulteriormente il nostro impegno, il prossimo 27 febbraio consegneremo a don Luigi Ciotti la cittadinanza onoraria di Correggio, proprio in ragione del suo impegno a favore della giustizia e della legalità”.
Antonio Nicaso ha messo in guardia i presenti sulla pericolosità del fenomeno mafioso, “ancora più insidioso quando non spara, quando, cioè, non si presenta con il suo vero volto violento. Per definire Reggio Emilia come una vera e propria capitale della ‘ndrangheta, come si evince da numerose intercettazioni e dichiarazioni di persone arrestate, sono due i dati che vorrei portare all’attenzione delle istituzioni locali: pur in tempi di grande crisi economica, in questo territorio si segnala un aumento del 27% dei depositi bancari, mentre c’è un gran numero di case costruite e rimaste invendute, segno evidente che c’è chi si può permettere questo genere di speculazioni soprattutto perché ha la necessità di riciclare il denaro sporco. Salendo dal sud al nord, la ‘ndrangheta cambia modalità, ma non obiettivi, magari sostituisce l’usura al pizzo e il controllo del mercato con quello del territorio, ma gli effetti, alla lunga, sono gli stessi. E il pericolo si moltiplica se chi è chiamato ad amministrare il territorio non conosce questi fenomeni o, peggio, li sottovaluta credendosi al sicuro”.
“Il fenomeno del riciclaggio”, ha sottolineato il procuratore Gratteri, non va in alcun modo minimizzato perché, anche se non lascia morti ammazzati in strada, costituisce un reato gravissimo. Gravissimo perché mina alle basi la convivenza, drogando, per esempio, il mercato con l’immissione di ingenti capitali, mentre, magari, altre imprese pulite sono costrette a ricorrere al credito bancario per sopravvivere. E poi perché, quando per esempio questi soldi vengono impiegati per l’acquisizione di giornali o mass media, diventa evidente come l’obiettivo sia quello di controllare e dirigere l’opinione pubblica. Ecco perché il riciclaggio di denaro sporco, che avviene soprattutto in banche piccole e meno controllabili, rappresenta un pericolo reale, alla fine, per la stessa democrazia. In questa terra ci sono sicuramente, per storia e tradizioni, gli anticorpi per far fronte a questa avanzata della criminalità organizzata. Eppure l’attenzione deve sempre essere tenuta al massimo, perché viviamo in tempi in cui anche un tessuto coeso come quello reggiano può mostrare pericolose smagliature”.
Gratteri, Nicaso e la Pellegrini hanno poi incontrato poco più di trecento studenti, in rappresentanza degli istituti superiori correggesi, che hanno gremito le tribune del Palazzetto dello Sport “Dorando Pietri”. Appassionata la difesa della scuola e del suo ruolo nel contrasto della mafia, da parte degli ospiti. Stefania Pellegrini, citando il Prefetto Mori, ha ricordato “quanto è vero che la mafia probabilmente teme di più la cultura che la repressione. E quindi, nonostante i tanti segnali negativi, quando vedo molti ragazzi persino commuoversi durante i seminari che organizziamo per i corsi di sociologia del diritto, così come le vostre numerose presenze oggi, è possibile davvero sperare di aver fatto il proprio dovere di insegnanti e docenti”.
“La scuola è indubbiamente in grande sofferenza”, ha commentato Gratteri, “con pochi soldi, poche risorse e un ruolo degli insegnanti che è sempre più svilito. Ma così i ragazzi rimangono inevitabilmente vittima di una certa cultura televisiva e passiva, che diffonde valori come il disimpegno e la facilità nell’accesso al denaro che, in certi casi, diventano persino propedeutici al messaggio dell’illegalità”.
In serata, nella sala Bellelli Cantarelli, l’incontro pubblico sul tema “Lotta alla ‘ndrangheta: il ruolo delle Istituzioni e dei cittadini per la legalità” ha infine concluso la giornata correggese di Antonio Nicaso e Nicola Gratteri.
“L’educazione alla legalità e alla pace, così come l’adesione alla dottrina sociale della Chiesa, sono due degli obiettivi prioritari che ci siamo dati come Associazione La Pira”, ha concluso Alfio Bertani, rappresentante della stessa associazione. “In questo senso l’invito che abbiamo rivolto a Nicola Gratteri, Antonio Nicaso e Stefania Pellegrini è  molto significativo, così come il fatto che il primo appuntamento sia stato programmato in una sede istituzionale come la sala consiliare che è il segno dell’attenzione che tutta la città di Correggio ha voluto dimostrare a questi argomenti e all’incontro con testimoni così significativi”.

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