Nota ufficiale del Comune di Correggio
pubbl.: 6 Gennaio 2012 - Ufficio Stampa

I legali del luogotenente Roberto Cesi ci chiedono con fervore risposte da dare pubblicamente in merito ai motivi del trasferimento del loro assistito.
Prima di tutto ricordiamo quanto già dovrebbe essere molto chiaro, cioè che siamo di fronte ad una decisione presa non dal Comune di Correggio, ma dal Comando regionale dell’Arma.
In questi mesi l’amministrazione comunale ha dato la massima collaborazione ai vertici dell’Arma dei Carabinieri.
Per quanto riguarda le risposte richieste, noi le abbiamo già fornite, responsabilmente e insieme a diversi altri cittadini e amministratori, agli inquirenti del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia che si sono rivolti a noi per presumibili motivi di polizia giudiziaria.
Risulta ora evidente che vi è un procedimento in corso e le persone serie, e ancor più chi ha cariche e rappresentanze istituzionali, rispettano il dovuto segreto istruttorio, più che mai richiesto in queste occasioni.
Rinnoviamo la stima e il rispetto nei confronti di tutti i soggetti pubblici tutori dell’interesse generale e, in particolare, dell’Arma dei Carabinieri per l’opera costantemente prestata a favore della collettività.
Per il resto, in mancanza di qualsiasi informazione sui contenuti dell’indagine (coperta dal segreto istruttorio), ci pare fuorviante, perché privo di ogni fondamento, il tentativo artificioso di dare significati “politici” a una vicenda nata totalmente all’esterno della pubblica amministrazione correggese. Certe fantasiose illazioni vanno così rispedite al mittente.
In un certo senso fa piacere che l’attenzione mediatica sia concentrata su di noi: in questo modo, tutti gli altri testimoni potranno almeno essere lasciati in pace e vivere più serenamente il dovere civico che hanno compiuto.

CorreggioProssim@mente


Newsletter del Comune di Correggio

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I legali del luogotenente Roberto Cesi ci chiedono con fervore risposte da dare pubblicamente in merito ai motivi del trasferimento del loro assistito.
Prima di tutto ricordiamo quanto già dovrebbe essere molto chiaro, cioè che siamo di fronte ad una decisione presa non dal Comune di Correggio, ma dal Comando regionale dell’Arma.
In questi mesi l’amministrazione comunale ha dato la massima collaborazione ai vertici dell’Arma dei Carabinieri.
Per quanto riguarda le risposte richieste, noi le abbiamo già fornite, responsabilmente e insieme a diversi altri cittadini e amministratori, agli inquirenti del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia che si sono rivolti a noi per presumibili motivi di polizia giudiziaria.
Risulta ora evidente che vi è un procedimento in corso e le persone serie, e ancor più chi ha cariche e rappresentanze istituzionali, rispettano il dovuto segreto istruttorio, più che mai richiesto in queste occasioni.
Rinnoviamo la stima e il rispetto nei confronti di tutti i soggetti pubblici tutori dell’interesse generale e, in particolare, dell’Arma dei Carabinieri per l’opera costantemente prestata a favore della collettività.
Per il resto, in mancanza di qualsiasi informazione sui contenuti dell’indagine (coperta dal segreto istruttorio), ci pare fuorviante, perché privo di ogni fondamento, il tentativo artificioso di dare significati “politici” a una vicenda nata totalmente all’esterno della pubblica amministrazione correggese. Certe fantasiose illazioni vanno così rispedite al mittente.
In un certo senso fa piacere che l’attenzione mediatica sia concentrata su di noi: in questo modo, tutti gli altri testimoni potranno almeno essere lasciati in pace e vivere più serenamente il dovere civico che hanno compiuto.

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