Nove bambini bielorussi ospiti dell’associazione onlus “CIAO – Correggio Insieme”
pubbl.: 12 Settembre 2017 - Ufficio Stampa

Nove bambini bielorussi ospiti dell’associazione onlus “CIAO – Correggio Insieme”

Martedì 12 settembre nove bambini bielorussi, provenienti dalla regione contaminata dall’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl del 1986, sono stati ricevuti in Municipio dal sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Dall’inizio del mese i bimbi sono ospiti dalle famiglie aderenti all’associazione onlus “CIAO Correggio Insieme”. Il soggiorno in Italia consente ai bambini di sostenere una serie di controlli sul loro stato di salute e di abbassare il livello di radioattività assorbita negli anni. Durante il mese di settembre, i piccoli ospiti frequenteranno il campo-giochi e la scuola allestiti nella “Casa nel Parco”, messa a disposizione dall’amministrazione comunale.
I bambini provengono dalla regione di Gomel, pochi km dal confine con l’Ucraina, a ridosso della zona rossa, l’area che circonda l’ex impianto nucleare di Chernobyl dove, ancora oggi, è possibile entrare solo accompagnati dall’esercito. L’emergenza in quei territori, infatti, non è mai finita e ancora per molti anni le popolazioni di quella parte della Bielorussia saranno costrette a convivere con un rischio sanitario elevato a causa dell’esposizione quotidiana a dosi di radioattività assorbite dagli organismi soprattutto attraverso l’alimentazione.

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Martedì 12 settembre nove bambini bielorussi, provenienti dalla regione contaminata dall’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl del 1986, sono stati ricevuti in Municipio dal sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Dall’inizio del mese i bimbi sono ospiti dalle famiglie aderenti all’associazione onlus “CIAO Correggio Insieme”. Il soggiorno in Italia consente ai bambini di sostenere una serie di controlli sul loro stato di salute e di abbassare il livello di radioattività assorbita negli anni. Durante il mese di settembre, i piccoli ospiti frequenteranno il campo-giochi e la scuola allestiti nella “Casa nel Parco”, messa a disposizione dall’amministrazione comunale.
I bambini provengono dalla regione di Gomel, pochi km dal confine con l’Ucraina, a ridosso della zona rossa, l’area che circonda l’ex impianto nucleare di Chernobyl dove, ancora oggi, è possibile entrare solo accompagnati dall’esercito. L’emergenza in quei territori, infatti, non è mai finita e ancora per molti anni le popolazioni di quella parte della Bielorussia saranno costrette a convivere con un rischio sanitario elevato a causa dell’esposizione quotidiana a dosi di radioattività assorbite dagli organismi soprattutto attraverso l’alimentazione.

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