Profughi e alloggi popolari: nota del sindaco Ilenia Malavasi
pubbl.: 30 Dicembre 2016 - Ufficio Stampa

Profughi e alloggi popolari: nota del sindaco Ilenia Malavasi: “Due situazioni che non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra”.

Il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, risponde alle recenti affermazioni di Riccardo Rovesti, segretario della Lega Nord di Correggio, andate in onda nel corso della trasmissione “Dalla vostra parte” e rilanciate anche da un comunicato stampa.
“Rovesti, come al solito, interviene in modo strumentale e senza avere alcuna cognizione di causa in merito alla questione dei migranti e dei rifugiati, per cui occorre chiarirgli ancora una volta la situazione”, commenta il sindaco. “L’arrivo a Correggio di queste persone, perché di persone stiamo parlando, così come il loro numero, lo status e la durata della loro permanenza, sono coordinati dalla Prefettura e gestiti tramite cooperative sociali che hanno provveduto all’accoglienza tramite sistemazione in abitazioni private, concordate con proprietari privati e rispetto ai quali l’amministrazione viene informata di volta in volta. In merito all’incontro con i residenti di via Lidice, era stato proposto dall’amministrazione proprio per fornire ai vicini di casa una corretta informazione, con la massima trasparenza, e quindi non si capisce di quale ‘comportamento antidemocratico’ parli Rovesti accusando il Comune. In modo totalmente inadeguato, anzi, si fa volutamente la massima confusione sull’assegnazione delle case popolari con l’accoglienza dei migranti, nessuno dei quali è alloggiato in case di proprietà pubblica. Il 67% degli alloggi popolari di Correggio è destinato a famiglie di origine italiana e il 33% a famiglie di origine straniera, ma che nulla hanno a che vedere con la situazione dei profughi o dei richiedenti asilo”.
La gestione dei profughi non ha alcun collegamento con quello delle case popolari, tant’è vero che il Comune non ha messo a disposizione nessuno dei 263 alloggi di cui disponiamo per questo tipo di accoglienza e non ha speso nemmeno un euro del proprio bilancio. In questi anni di mandato, anzi, abbiamo chiesto di controllare periodicamente il permanere dei requisiti di chi utilizza gli alloggi pubblici proprio nell’ottica di equità e trasparenza. Abbiamo riscontrato diverse situazioni di morosità che stiamo monitorando e gestendo, individuando piani di rientro compatibili con le singole situazioni famigliari. Questo, per esempio, è il caso di Arianna Malerba, incontrata più volte sia dai nostri uffici che dagli amministratori proprio con la volontà di accompagnarla a migliorare la propria situazione personale. Lo affermo senza entrare nel dettaglio di dati sensibili circa la sua situazione di morosità o i contributi economici ricevuti dall’amministrazione comunale in questi anni, ma ribadendo il confronto avuto con lei e con altri assegnatari in situazioni simili. Una volta stabilito il piano di rientro, se rispettato, abbiamo sempre provveduto a far slittare l’esecutività degli sfratti e continueremo in questo modo. Riserviamo, inoltre, particolare attenzione ai nuclei famigliari con minori a carico, per tutelare al massimo i bambini che vengono inoltre seguiti dai nostri servizi. Nessuno, dunque, viene lasciato ‘sulla strada’, ma si cerca sempre la soluzione migliore, compatibilmente con le possibilità di ognuno. Non ci sono persone escluse dalla possibilità di un alloggio popolare, che può essere richiesto da tutti coloro in possesso dei requisiti previsti dal regolamento”.
“Rovesti soffia dunque su polemiche inutili e poco costruttive, che generano solo confusione, contrapponendo situazioni che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra”.

CorreggioProssim@mente


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Profughi e alloggi popolari: nota del sindaco Ilenia Malavasi: “Due situazioni che non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra”.

Il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, risponde alle recenti affermazioni di Riccardo Rovesti, segretario della Lega Nord di Correggio, andate in onda nel corso della trasmissione “Dalla vostra parte” e rilanciate anche da un comunicato stampa.
“Rovesti, come al solito, interviene in modo strumentale e senza avere alcuna cognizione di causa in merito alla questione dei migranti e dei rifugiati, per cui occorre chiarirgli ancora una volta la situazione”, commenta il sindaco. “L’arrivo a Correggio di queste persone, perché di persone stiamo parlando, così come il loro numero, lo status e la durata della loro permanenza, sono coordinati dalla Prefettura e gestiti tramite cooperative sociali che hanno provveduto all’accoglienza tramite sistemazione in abitazioni private, concordate con proprietari privati e rispetto ai quali l’amministrazione viene informata di volta in volta. In merito all’incontro con i residenti di via Lidice, era stato proposto dall’amministrazione proprio per fornire ai vicini di casa una corretta informazione, con la massima trasparenza, e quindi non si capisce di quale ‘comportamento antidemocratico’ parli Rovesti accusando il Comune. In modo totalmente inadeguato, anzi, si fa volutamente la massima confusione sull’assegnazione delle case popolari con l’accoglienza dei migranti, nessuno dei quali è alloggiato in case di proprietà pubblica. Il 67% degli alloggi popolari di Correggio è destinato a famiglie di origine italiana e il 33% a famiglie di origine straniera, ma che nulla hanno a che vedere con la situazione dei profughi o dei richiedenti asilo”.
La gestione dei profughi non ha alcun collegamento con quello delle case popolari, tant’è vero che il Comune non ha messo a disposizione nessuno dei 263 alloggi di cui disponiamo per questo tipo di accoglienza e non ha speso nemmeno un euro del proprio bilancio. In questi anni di mandato, anzi, abbiamo chiesto di controllare periodicamente il permanere dei requisiti di chi utilizza gli alloggi pubblici proprio nell’ottica di equità e trasparenza. Abbiamo riscontrato diverse situazioni di morosità che stiamo monitorando e gestendo, individuando piani di rientro compatibili con le singole situazioni famigliari. Questo, per esempio, è il caso di Arianna Malerba, incontrata più volte sia dai nostri uffici che dagli amministratori proprio con la volontà di accompagnarla a migliorare la propria situazione personale. Lo affermo senza entrare nel dettaglio di dati sensibili circa la sua situazione di morosità o i contributi economici ricevuti dall’amministrazione comunale in questi anni, ma ribadendo il confronto avuto con lei e con altri assegnatari in situazioni simili. Una volta stabilito il piano di rientro, se rispettato, abbiamo sempre provveduto a far slittare l’esecutività degli sfratti e continueremo in questo modo. Riserviamo, inoltre, particolare attenzione ai nuclei famigliari con minori a carico, per tutelare al massimo i bambini che vengono inoltre seguiti dai nostri servizi. Nessuno, dunque, viene lasciato ‘sulla strada’, ma si cerca sempre la soluzione migliore, compatibilmente con le possibilità di ognuno. Non ci sono persone escluse dalla possibilità di un alloggio popolare, che può essere richiesto da tutti coloro in possesso dei requisiti previsti dal regolamento”.
“Rovesti soffia dunque su polemiche inutili e poco costruttive, che generano solo confusione, contrapponendo situazioni che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra”.

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