Schemi e incanti della pittura
pubbl.: 4 Marzo 2010 - Ufficio Stampa

E’ stata inaugurata sabato 6 marzo, alle ore 17, a Correggio, a Palazzo Principi, la mostra “1960-2010: cinquant’anni di Schematismo. Schemi e incanti della pittura”, che si svolge in collaborazione con Palazzo Magnani.


A cinquant’anni dalla costituzione del movimento conosciuto come “Schematismo”, l’esposizione presenta le opere (settanta dipinti e alcune ceramiche) dei principali esponenti di quel gruppo, dal fondatore Robert Estivals (Parigi 1927) , a Gabrielle Vergez, ai due pittori francesi Jacques Caux (1932) e Jean-Charles Gaudy (1938), fino a Luciano Lattanzi – l’artista nato a Carrara nel 1925, che aderì al movimento nel 1985.


Lo schematismo si collega, in un qualche modo, al “lettrismo” del poeta e artista Isidore Isou (1925-2007) – un movimento artistico-letterario che concepisce la lettera dell’alfabeto come puro fatto pittorico -, e affonda le proprie radici nei fermenti culturali del dopoguerra: si pensi alla fortuna dello strutturalismo, e alle acquizizioni nel campo della psicologia e della pedagogia. Lo schematismo ritiene che sia possibile rappresentare in forma figurata, iconica – attraverso una sorta di semplificazione che s’incarna nel segno e nel colore, organizzati in uno schema visivo agevolmente riconoscibile e comunicabile – un’idea astratta, una visione, un significato. Talvolta, lo schema si organizza sulla superficie pittorica in un ideogramma centrale che contiene il titolo dell’opera, e in cartigli o riquadri che in fondo corrispondono ai paragrafi di un testo, con linee e frecce che indicano le relazioni tra le varie componenti dell’opera.


L’esperienza degli “schematisti” è importante, al di là dello specifico interese della teoria su cui pretende di basarsi, per la qualità e il fascino degli esiti artistici; come dimostra la mostra di Correggio, siamo davanti a opere che tuttora incantano per la felice libertà delle volute dei segni e delle linee e degli accordi e i contrasti cromatici, e per i misteri e gli enigmi che questi dipinti continuano a racchiudere: testimonianza che la pittura ha una forza vitale, e una memoria, che non possono essere soggiogate o ingabbiate in teorie e “schemi”.


La mostra si avvale del contributo di Fondazione Pietro Manodori, CCPL, BFMR Dottori Commercialisti, Studio Legale Sutich-Barbieri-Sutich, Unicredit Banca e Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo con testi di Sandro Parmiggiani (curatore della mostra e del catalogo), di Mario Costa e degli artisti del movimento
Lo schematismo è un particolare tipo di avanguardia che si caratterizza per un’attenta disposizione di componenti di fantasia all’interno di un dato sistema. Caux e Gaudy sono appunto due tra i massimi esponenti di questa corrente artistica, sviluppatasi principalmente in Francia, ma che, negli ultimi anni, sta riscuotendo successo e interesse in tutta Europa.
La mostra resterà aperta fino a domenica 11 aprile 2010, con questi orari: sabato ore 15.30-18.30; domenica, 10-12.30 e 15.30-18.30; dal martedì al venerdì, su appuntamento.
Per informazioni: Museo “Il Correggio”, tel.0522.691806, www.museoilcorreggio.org

CorreggioProssim@mente


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E’ stata inaugurata sabato 6 marzo, alle ore 17, a Correggio, a Palazzo Principi, la mostra “1960-2010: cinquant’anni di Schematismo. Schemi e incanti della pittura”, che si svolge in collaborazione con Palazzo Magnani.


A cinquant’anni dalla costituzione del movimento conosciuto come “Schematismo”, l’esposizione presenta le opere (settanta dipinti e alcune ceramiche) dei principali esponenti di quel gruppo, dal fondatore Robert Estivals (Parigi 1927) , a Gabrielle Vergez, ai due pittori francesi Jacques Caux (1932) e Jean-Charles Gaudy (1938), fino a Luciano Lattanzi – l’artista nato a Carrara nel 1925, che aderì al movimento nel 1985.


Lo schematismo si collega, in un qualche modo, al “lettrismo” del poeta e artista Isidore Isou (1925-2007) – un movimento artistico-letterario che concepisce la lettera dell’alfabeto come puro fatto pittorico -, e affonda le proprie radici nei fermenti culturali del dopoguerra: si pensi alla fortuna dello strutturalismo, e alle acquizizioni nel campo della psicologia e della pedagogia. Lo schematismo ritiene che sia possibile rappresentare in forma figurata, iconica – attraverso una sorta di semplificazione che s’incarna nel segno e nel colore, organizzati in uno schema visivo agevolmente riconoscibile e comunicabile – un’idea astratta, una visione, un significato. Talvolta, lo schema si organizza sulla superficie pittorica in un ideogramma centrale che contiene il titolo dell’opera, e in cartigli o riquadri che in fondo corrispondono ai paragrafi di un testo, con linee e frecce che indicano le relazioni tra le varie componenti dell’opera.


L’esperienza degli “schematisti” è importante, al di là dello specifico interese della teoria su cui pretende di basarsi, per la qualità e il fascino degli esiti artistici; come dimostra la mostra di Correggio, siamo davanti a opere che tuttora incantano per la felice libertà delle volute dei segni e delle linee e degli accordi e i contrasti cromatici, e per i misteri e gli enigmi che questi dipinti continuano a racchiudere: testimonianza che la pittura ha una forza vitale, e una memoria, che non possono essere soggiogate o ingabbiate in teorie e “schemi”.


La mostra si avvale del contributo di Fondazione Pietro Manodori, CCPL, BFMR Dottori Commercialisti, Studio Legale Sutich-Barbieri-Sutich, Unicredit Banca e Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo con testi di Sandro Parmiggiani (curatore della mostra e del catalogo), di Mario Costa e degli artisti del movimento
Lo schematismo è un particolare tipo di avanguardia che si caratterizza per un’attenta disposizione di componenti di fantasia all’interno di un dato sistema. Caux e Gaudy sono appunto due tra i massimi esponenti di questa corrente artistica, sviluppatasi principalmente in Francia, ma che, negli ultimi anni, sta riscuotendo successo e interesse in tutta Europa.
La mostra resterà aperta fino a domenica 11 aprile 2010, con questi orari: sabato ore 15.30-18.30; domenica, 10-12.30 e 15.30-18.30; dal martedì al venerdì, su appuntamento.
Per informazioni: Museo “Il Correggio”, tel.0522.691806, www.museoilcorreggio.org

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