Un po’ di storia

Centro storico - foto aerea

Linco – Rete Ipertestuale delle conoscenze relative alla storia e al territorio correggese

Storia di Correggio

Gli studi più accreditati attribuiscono l’origine del territorio Correggese alla formazione di sedimenti alluvionali dei fiumi appenninici e dei loro affluenti, in particolare il Tresinaro e il Crostolo. La stessa provenienza del toponimo Correggio viene riferita a quei rialzi o corduli di terreno che sorgevano in mezzo alle innondazioni delle valli, dominati per l’appunto corrigia.

Ritrovamenti archeologici documentano l’esistenza di insedia menti umani (probabilmente Celti o Liguri) durante l’età del ferro, precisamente nei secoli Vl e V a.c. Esistono poi numerose testimonianze romane che, senza far pensare alla presenza di un vero e proprio centro urbano organizzato, dimostrano che l’agro correggese fu sottoposto alla colonizzazione romana.

Certamente Correggio non nacque come municipio romano; mostra invece una chiara origine medievale legata alla dominazione longobarda. Il toponimo Coregia appare per la prima volta in un documento del 946.

Al 1009 risale invece il primo documento in cui si fa riferimento ai Da Correggio, il Casato che signoreggiò ininterrottamente su questo territorio per quasi sette secoli. I suoi interessi, specialmente nei sec. Xlll e XIV, non rimasero circoscritti al Correggese. I suoi esponenti puntarono invece ad acquisire una posizione di primo piano nel Reggiano e nel Parmense, dando vita ad una politica aggressiva nei confronti dei feudi vicini.

Nel 1452, quando ormai i suoi Signori avevano dovuto rassegnarsi a ripiegare nei territori aviti ed erano quindi interessati in primo luogo a rafforzarsi giuridicamente e diplomaticamente in essi, I’imperatore Federico lll riconobbe ai da Correggio il titolo di Conti, delimitò inoltre le terre e i confini del Comitato sottoponendolo direttamente all’Impero. Cominciò allora il periodo, durato circa un secolo, di maggiore fortuna della città e dei suoi Signori. Il polo di attrazione della vita politica e sociale della Contea era rappresentato dalla Corte, che fu sede di attività diplomatica e culturale di tutto rilievo. Vi furono ospiti Ludovico il Moro, l’Ariosto, il Bembo, il Molza, Bernardo Tasso, e molti altri fra i più importanti artisti e signori dell’epoca. Gli stessi esponenti locali della politica e della cultura furono di altissimo livello: Nicolò Postumo, Veronica Gambara, Rinaldo Corso, Claudio Merulo e, sopra tutti, Antonio Allegri.

Nell’aspra contesa tra Francesco I e Carlo V i Da Correggio scelsero infine di schierarsi con l’imperatore, che ben due volte, nel 1530 e nel 1532, fece visita alla città e ai suoi Signori.

Nel 1557-58 Correggio subì un lungo assedio da parte delle truppe della l’Imperatore Ferdinando I nel 1559 elevò Correggio al rango di Città con privilegio di battere moneta. Nel 1616, grazie al pagamento di una notevole cifra, Correggio fu eretta a Principato.

Il clima politico ed economico, però, non era più favorevole ai piccoli Stati, destinati ad essere assorbiti dalle Signorie più potenti. Tale fu l’esito anche a Correggio, favorito dalla mediocrità e dai guai finanziari e giuridici del Principe Siro, che venne accusato di adulterazione e falsificazione di moneta. Nel 1635 il Ducato di Modena, che da tempo aspirava a questo risultato, riuscì ad impossessarsi del Principato. Da allora Correggio ha seguito le sorti del Ducato Estense, riuscendo tuttavia, soprattutto nei primi tempi, a conservare una relativa autonomia amministrativa e culturale.

Nel corso del ‘700 i suoi esponenti riuscirono a dar vita a importanti istituzioni culturali e scolastiche e a promuovere una significativa ripresa edilizia in città. Questo fervore edilizio proseguì anche nell’800, ma non fu accompagnato da un corrispondente dinamismo né sul piano socio-economico, né su quello culturale, né tanto meno su quello politico. La città e la sua classe dominante costituita da proprietari terrieri di ceto nobile o aspiranti a diventarlo, furono fedeli al Ducato Estense e rimasero sostanzialmente impermeabili sia all’ammodernamento economico e culturale sia gli impulsi politici risorgimentali.

Nel 1860, con l’annessione plebiscitaria dell’Emilia, anche Correggio entrò a far parte del Regno d’ltalia. Le redini politiche rimasero saldamente in mano al blocco clerico-moderato.

Solo nel 1919 i socialisti riuscirono a conquistare il collegio elettorale di Correggio e, l’anno successivo, l’amministrazione del Comune. Nel dicembre 1920 la reazione fascista provocò qui due fra le sue prime vittime: A. Zaccarelli e M. Gasparini. Nei mesi e negli anni successivi numerose furono le violenze, anche mortali ai danni degli oppositori socialisti e comunisti. Ciò non impedì il consolidarsi di un diffuso e radicato sentimento antifascista, che si concretizzò infine in una larga partecipazione popolare alla guerra liberazione partigiana.

A partire dal primo dopoguerra Correggio ha conosciuto un grande boom economico basato sulla piccola imprenditoria, in particolare specializzata in materie plastiche. Negli ultimi anni la fama della città è salita a livello nazionale grazia all’opera di artisti di eccellente valore, tra cui ricordiamo il rocker Luciano Ligabue, il flautista Andrea Griminelli, lo scrittore Pier Vittorio Tondelli, il regista Vittorio Cottafavi.

modif.: 10 Marzo 2015 - Ufficio Stampa

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