Seduta straordinaria del consiglio comunale di Correggio
pubbl.: 20 Ottobre 2010 - Ufficio Stampa

È di circa tre milioni e mezzo di euro l’ammontare della “sforbiciata” che il Comune di Correggio prevede sul bilancio 2011. È stato questo il dato, molto preoccupante, indicato dal sindaco Marzio Iotti, nel corso della seduta straordinaria del consiglio comunale di Correggio che si è svolta martedì sera, nella sala consiliare. Alla serata hanno preso parte numerosi cittadini, alcuni dei quali hanno potuto, per l’occasione, intervenire direttamente, prendendo la parola.
“Per la prima volta de decenni”, ha aperto Iotti illustrando la situazione, “il Comune di Correggio si trova a porsi la domanda su quali servizi togliere, o limitare, e non che cosa aggiungere, come eravamo sempre stati abituati a fare. Non siamo di fronte a una catastrofe, ma a un chiaro arretramento del livello dei servizi che potremo offrire ai cittadini”.
Il sindaco ha poi spiegato che questo si verifica per la contemporanea presenza di tre condizioni assolutamente sfavorevoli: “La crisi economica ha di fatto ridotto di due terzi gli oneri da urbanizzazione; il taglio da trasferimenti statali previsto dalla finanziaria del governo, ammonta a circa 755.000 euro; ma, soprattutto, il meccanismo assurdo del patto di stabilità ci obbliga a un miglioramento del 165% rispetto al saldo calcolato sull’anno 2007: questo per il Comune di Correggio significa dover mandare in avanzo, e quindi non poter utilizzare, più di 2 milioni e 700.000 euro”.
“Chiaro che una prospettiva del genere”, ha concluso il sindaco, “porta due considerazioni: da un lato bisogna dire che stiamo toccando un livello di centralismo mai visto prima, alla faccia di chi governa parlando di federalismo; dall’altro, di fatto, c’è una bocciatura da parte del governo, più o meno consapevole, del nostro sistema di welfare, che in questi anni ha garantito un alto livello di servizi ai cittadini, senza esporsi a debiti o a dissesti economici”.
Numerosi gli interventi da parte del pubblico che si sono soffermati soprattutto sulla difficile congiuntura economica: Giorgio Catellani, CNA, Mauro Martignoni, Confcommercio, e Gianni Tasselli, esponente di Rifondazione Comunista, hanno tutti, a vario titolo, ricordato l’assoluta necessità del richiamo degli istituti bancari a una loro effettiva responsabilità sociale, nei confronti dei lavoratori, della imprese e delle attività commerciali.
Guido Pelicciardi, operatore economico, considera “prioritario il sostegno al reddito delle famiglie”.
Viller Masoni, portavoce SEL, ha ricordato come ai tagli agli Enti Locali non corrispondano uguali tagli ai Ministeri e allo Stato centrale.
Mauro Veneroni, Camera del Lavoro zona di Correggio, ha puntato con forza sul “problema italiano della redistribuzione del reddito. E se mentre vengono tagliati i fondi per cultura, scuola e sociale, si continuano a spendere soldi per guerre e armamenti, allora forse sarebbe meglio che i sindaci restituissero il mandato, come segno di protesta”.
Vittorio Rossi ha ricordato come non sia assolutamente possibile immaginare un ritorno alla situazione economica e occupazionale precrisi. “Per questo occorre ripensare interamente il nostro futuro e quello della città, per un progetto nuovo e condiviso, che vada oltre i programmi con le quali le forze politiche si sono presentate alle elezioni due anni fa e che sono già stati scavalcati dalla realtà”.


Dopo i cittadini, sono stati i gruppi consiliari a prendere la parola.
Edoardo Porta, IDV, ha affermato che “il governo Berlusconi non mette le mani nelle tasche degli italiani perché le fa mettere agli altri. E mentre il governo difende l’illegalità e il malaffare, la pressione fiscale è ormai al 43%”.
Per Antonio Rangoni, Forum per Correggio, “la crisi verrà supertata. Ma i posti di lavoro non ci saranno più. Occorre dunque pensare un nuovo sviluppo, che potrebbe anche voler dire una decrescita, cambiando il nostro modo di vivere”.
Anche Enrico Ferrari, UDC – Correggio al Centro, ha attaccato la politica economica di un governo che “prima ha fatto credere che la crisi non esistesse e che poi bastasse l’ottimismo per superarla. L’abolizione dell’ICI è stata un’operazione discutibile. Detto questo, il Comune deve prevedere una riorganizzazione per recuperare il massimo di efficienza, per esempio rivedendo il numero dei dirigenti e anche la propria pianta organica”.
Davide Magnani, Lega Nord, ha parlato di un governo “che si comporta come un buon padre di famiglia. Correggio è amministrata bene, ma si può fare di più: per esempio non costruire il centro sociale per anziani e non restaurare la chiesa di San Francesco, che non sono assolutamente priorità”.
Gianluca Nicolini, capogruppo PDL, ha sottolineato come “in assenza dei decreti attuativi non abbia molto senso produrre ipotesi che non si reggono su cifre reali. Per anni, numerose imprese si sono arricchite con un uso smodato del territorio, con il bene placet del Comune che riceveva gli oneri di urbanizzazione. Ora non è più così, perché il territorio è un bene finito, ma bisognerebbe chiedersi dove è andata a finire la ricchezza che si era prodotta in quegli anni”.
“Inoltre anche le spese militari, che pure sono necessarie”, ha ricordato Andrea Nanetti, PDL, “sono state ridotte dell’11% dal governo”.  
Fabrizio Pelosi, PD, ha espresso “forte preoccupazione per la situazione in cui versa la scuola pubblica e, ancora di più, per l’assoluta mancanza di considerazione che il governo dimostra ogni giorno per scuola, ricerca e università. Ogni taglio si muove in questa ottica, ma un paese che non investe nel proprio futuro è condannato a un rapido declino”.
Il capogruppo PD, Marzia Cattini, ha infine chiuso affermando che “pur augurandoci che le cifre possano essere almeno un po’ diverse da quelle presentate questa sera – anche se non lo saranno di molto – rimane comunque triste constatare come, per colpa del governo, al 19 ottobre non siamo ancora in grado di avere un’idea su come costruire il bilancio 2011 del Comune. Dove non arrivava lo Stato, l’amministrazione comunale di Correggio ha sempre provveduto: con questa situazione non sappiamo se sarà ancora possibile”.

CorreggioProssim@mente


Newsletter del Comune di Correggio

TWEET

Seduta straordinaria del consiglio comunale di Correggio
pubbl.: 20 Ottobre 2010 - Ufficio Stampa

È di circa tre milioni e mezzo di euro l’ammontare della “sforbiciata” che il Comune di Correggio prevede sul bilancio 2011. È stato questo il dato, molto preoccupante, indicato dal sindaco Marzio Iotti, nel corso della seduta straordinaria del consiglio comunale di Correggio che si è svolta martedì sera, nella sala consiliare. Alla serata hanno preso parte numerosi cittadini, alcuni dei quali hanno potuto, per l’occasione, intervenire direttamente, prendendo la parola.
“Per la prima volta de decenni”, ha aperto Iotti illustrando la situazione, “il Comune di Correggio si trova a porsi la domanda su quali servizi togliere, o limitare, e non che cosa aggiungere, come eravamo sempre stati abituati a fare. Non siamo di fronte a una catastrofe, ma a un chiaro arretramento del livello dei servizi che potremo offrire ai cittadini”.
Il sindaco ha poi spiegato che questo si verifica per la contemporanea presenza di tre condizioni assolutamente sfavorevoli: “La crisi economica ha di fatto ridotto di due terzi gli oneri da urbanizzazione; il taglio da trasferimenti statali previsto dalla finanziaria del governo, ammonta a circa 755.000 euro; ma, soprattutto, il meccanismo assurdo del patto di stabilità ci obbliga a un miglioramento del 165% rispetto al saldo calcolato sull’anno 2007: questo per il Comune di Correggio significa dover mandare in avanzo, e quindi non poter utilizzare, più di 2 milioni e 700.000 euro”.
“Chiaro che una prospettiva del genere”, ha concluso il sindaco, “porta due considerazioni: da un lato bisogna dire che stiamo toccando un livello di centralismo mai visto prima, alla faccia di chi governa parlando di federalismo; dall’altro, di fatto, c’è una bocciatura da parte del governo, più o meno consapevole, del nostro sistema di welfare, che in questi anni ha garantito un alto livello di servizi ai cittadini, senza esporsi a debiti o a dissesti economici”.
Numerosi gli interventi da parte del pubblico che si sono soffermati soprattutto sulla difficile congiuntura economica: Giorgio Catellani, CNA, Mauro Martignoni, Confcommercio, e Gianni Tasselli, esponente di Rifondazione Comunista, hanno tutti, a vario titolo, ricordato l’assoluta necessità del richiamo degli istituti bancari a una loro effettiva responsabilità sociale, nei confronti dei lavoratori, della imprese e delle attività commerciali.
Guido Pelicciardi, operatore economico, considera “prioritario il sostegno al reddito delle famiglie”.
Viller Masoni, portavoce SEL, ha ricordato come ai tagli agli Enti Locali non corrispondano uguali tagli ai Ministeri e allo Stato centrale.
Mauro Veneroni, Camera del Lavoro zona di Correggio, ha puntato con forza sul “problema italiano della redistribuzione del reddito. E se mentre vengono tagliati i fondi per cultura, scuola e sociale, si continuano a spendere soldi per guerre e armamenti, allora forse sarebbe meglio che i sindaci restituissero il mandato, come segno di protesta”.
Vittorio Rossi ha ricordato come non sia assolutamente possibile immaginare un ritorno alla situazione economica e occupazionale precrisi. “Per questo occorre ripensare interamente il nostro futuro e quello della città, per un progetto nuovo e condiviso, che vada oltre i programmi con le quali le forze politiche si sono presentate alle elezioni due anni fa e che sono già stati scavalcati dalla realtà”.


Dopo i cittadini, sono stati i gruppi consiliari a prendere la parola.
Edoardo Porta, IDV, ha affermato che “il governo Berlusconi non mette le mani nelle tasche degli italiani perché le fa mettere agli altri. E mentre il governo difende l’illegalità e il malaffare, la pressione fiscale è ormai al 43%”.
Per Antonio Rangoni, Forum per Correggio, “la crisi verrà supertata. Ma i posti di lavoro non ci saranno più. Occorre dunque pensare un nuovo sviluppo, che potrebbe anche voler dire una decrescita, cambiando il nostro modo di vivere”.
Anche Enrico Ferrari, UDC – Correggio al Centro, ha attaccato la politica economica di un governo che “prima ha fatto credere che la crisi non esistesse e che poi bastasse l’ottimismo per superarla. L’abolizione dell’ICI è stata un’operazione discutibile. Detto questo, il Comune deve prevedere una riorganizzazione per recuperare il massimo di efficienza, per esempio rivedendo il numero dei dirigenti e anche la propria pianta organica”.
Davide Magnani, Lega Nord, ha parlato di un governo “che si comporta come un buon padre di famiglia. Correggio è amministrata bene, ma si può fare di più: per esempio non costruire il centro sociale per anziani e non restaurare la chiesa di San Francesco, che non sono assolutamente priorità”.
Gianluca Nicolini, capogruppo PDL, ha sottolineato come “in assenza dei decreti attuativi non abbia molto senso produrre ipotesi che non si reggono su cifre reali. Per anni, numerose imprese si sono arricchite con un uso smodato del territorio, con il bene placet del Comune che riceveva gli oneri di urbanizzazione. Ora non è più così, perché il territorio è un bene finito, ma bisognerebbe chiedersi dove è andata a finire la ricchezza che si era prodotta in quegli anni”.
“Inoltre anche le spese militari, che pure sono necessarie”, ha ricordato Andrea Nanetti, PDL, “sono state ridotte dell’11% dal governo”.  
Fabrizio Pelosi, PD, ha espresso “forte preoccupazione per la situazione in cui versa la scuola pubblica e, ancora di più, per l’assoluta mancanza di considerazione che il governo dimostra ogni giorno per scuola, ricerca e università. Ogni taglio si muove in questa ottica, ma un paese che non investe nel proprio futuro è condannato a un rapido declino”.
Il capogruppo PD, Marzia Cattini, ha infine chiuso affermando che “pur augurandoci che le cifre possano essere almeno un po’ diverse da quelle presentate questa sera – anche se non lo saranno di molto – rimane comunque triste constatare come, per colpa del governo, al 19 ottobre non siamo ancora in grado di avere un’idea su come costruire il bilancio 2011 del Comune. Dove non arrivava lo Stato, l’amministrazione comunale di Correggio ha sempre provveduto: con questa situazione non sappiamo se sarà ancora possibile”.

CorreggioProssim@mente


Newsletter del Comune di Correggio

TWEET