Secondo appuntamento correggese il festival “Noi contro le mafie – Comuni e cittadini reggiani contro le mafie“, che vede incontri, presentazioni, eventi sul territorio provinciale.
Giovedì 5 maggio – Palazzo dei Principi, sala conferenze “A. Recordati”, ore 21 – introdotti dal sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, e intervistati da Pierluigi Senatore, saranno ospiti Ignazio Cutrò, testimone di giustizia e, insieme a Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera, autore del libro “In culo alla mafia” (ed. Caracò) per una serata dal titolo “Sempre contro la mafia. Un uomo che lotta per cambiare le cose“.
Ignazio Cutrò è un imprenditore e un testimone di giustizia, un cittadino onesto che ha avuto il coraggio di denunciare il sistema mafioso, mettendo a repentaglio la propria vita. Presidente dell’Associazione nazionale Testimoni di Giustizia, ha rifiutato di lasciare la sua terra e la sua attività, in provincia di Agrigento dove, a furia di incendi dolosi a carico della sua azienda agricola, volevano convincerlo ad arrendersi. La sua storia è raccontata nel libro di Emanuele Cavallaro.
Secondo appuntamento correggese il festival “Noi contro le mafie – Comuni e cittadini reggiani contro le mafie“, che vede incontri, presentazioni, eventi sul territorio provinciale.
Giovedì 5 maggio – Palazzo dei Principi, sala conferenze “A. Recordati”, ore 21 – introdotti dal sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, e intervistati da Pierluigi Senatore, saranno ospiti Ignazio Cutrò, testimone di giustizia e, insieme a Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera, autore del libro “In culo alla mafia” (ed. Caracò) per una serata dal titolo “Sempre contro la mafia. Un uomo che lotta per cambiare le cose“.
Ignazio Cutrò è un imprenditore e un testimone di giustizia, un cittadino onesto che ha avuto il coraggio di denunciare il sistema mafioso, mettendo a repentaglio la propria vita. Presidente dell’Associazione nazionale Testimoni di Giustizia, ha rifiutato di lasciare la sua terra e la sua attività, in provincia di Agrigento dove, a furia di incendi dolosi a carico della sua azienda agricola, volevano convincerlo ad arrendersi. La sua storia è raccontata nel libro di Emanuele Cavallaro.