“Stanno tagliando sulla tua pelle”
pubbl.: 12 Luglio 2010 - Ufficio Stampa

Una grande “X” rossa campegge da oggi sui manifesti e sulle facciate dei Comuni reggiani per far capire quali potranno essere le conseguenze della manovra finanziaria del Governo sui servizi pubblici erogati dalle amministrazioni locali ai cittadini. Una “X” per dire: “Si chiude”. Sono stati anche diffusi manifesti e volantini per raggiungere e coinvolgere l’opinione pubblica sulle conseguenze gravissime per gli enti locali e quindi prima di tutto per gli stessi cittadini, determinate dalla Manovra per quanto riguarda la spesa corrente e aggravate dalle imposizioni e drastiche limitazioni del Patto di Stabilità per quanto riguarda gli investimenti, strategici in particolare nella fase di crisi economica e occupazionale che la comunità locale, nazionale e internazionale sta attraversando. Imposizioni e limitazioni che colpiscono i Comuni virtuosi, con i conti in ordine e con ampia disponibilità di risorse autonome a cui attingere.
Sono alcune delle iniziative di mobilitazione e comunicazione alla cittadinanza che i sindaci reggiani, Legautonomie e Anci Emilia-Romagna hanno organizzato e presentato venerdì scorso a Reggio Emilia, in Sala del Tricolore, con gli interventi di Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale Anci, Marzio Iotti, sindaco di Correggio e coordinatore Anci provinciale, Antonietta Acerenza, assessore alle Risorse economiche e finanziarie della Provincia, e Cesare Beggi, coordinatore provinciale di Legautonomie.
L’IMPATTO A REGGIO EMILIA – “I cittadini devono essere consapevoli: la Manovra – ha detto oggi il sindaco Delrio – come hanno fra l’altro confermato di recente la stessa Corte dei conti e Banca d’Italia, ha effetti recessivi e aggrava i limiti imposti dal Patto di stabilità che di fatto ha già ridotto del 70 per cento le capacità di investimento degli enti locali. E’ noto a tutti che l’85 per cento della spesa dei Comuni è incomprimibile. Non capisco a quali sprechi l’onorevole Angelo Alessandri faccia riferimento. Di quali sprechi da tagliare stiamo parlando? Qui si chiede ai Comuni di ridurre o chiudere completamente servizi sociali, scuole, trasporto pubblico, posti di lavoro, cultura che è fondamentale, rivolta a tutti i cittadini e in grado di creare un importante indotto economico sul territorio. I cittadini siano consapevoli: i Comuni chiudono, o aumenteranno sensibilmente le tariffe dei servizi: in tal caso, i nostri concittadini sappiano che non sono i loro Comuni a volerlo, ma il Governo. E, ulteriore fatto grave, tali misure colpiscono in modo gravissimo i Comuni virtuosi, con i conti in regola, come quello di Reggio, mentre altrettanto non può dirsi per i Comuni in dissesto. C’è la crisi, certo e i Comuni sono pronti a dare il loro contributo, ma così si premia soltanto chi spreca. Dopo la Manovra e con questo Patto di stabilità nulla sarà più come prima. Non possiamo accettarlo”.


I CONTI IN DETTAGLIO – Delrio ha poi fatto alcuni esempi di tagli possibili: “Il Governo ci chiede di ‘risparmiare’ 10-11 milioni di euro e suggerisce di tagliare il 20 per cento in consulenze, l’80 per cento in convegni e mostre, il 7 per cento in indennità assessori e sindaco e di ridurre l’indennità dei consiglieri comunali fino a non superare di un quinto l’indennità del sindaco. Ebbene, con questi tagli il Comune di Reggio non risparmierà che un milione di euro. Gli altri 10 milioni dove li troviamo? Nei tagli ai servizi, appunto. Quindi sulla pelle dei cittadini. Ciò significa molto concretamente per Reggio il prossimo anno: 100 posti in meno nei Nidi d’infanzia; 300 posti in meno nelle Scuole d’infanzia; soppressione di linee bus; chiusura di biblioteche comunali; drastica riduzione delle manutenzioni; cancellazione di Restate e Fotografia Europea. Inoltre, stop alle erogazioni ai Teatri e chiusura dell’Istituto musicale Peri. E in tal modo, si noti, non si arriverebbe neppure a 10 milioni di euro. Quindi occorrerebbe tagliare ancora. Vi sembrano sprechi da tagliare questi? E sulle consulenze aggiungo che si pagano professionisti competenti, che lavorano per la collettività ed è giusto siano pagati. O sbaglio? O si preferisce demonizzare professionisti capaci e onesti?”.


FEDERALISMO – “Se il federalismo è questo – ha detto il sindaco Iotti – non dobbiamo prenderci in giro. Un esempio per tutti è la proposta di federalismo demaniale: ai Comuni sono ceduti beni risibili. Il rischio di chiusura dei Servizi è assoluto e si presenta in tutta la sua drammaticità. La Manovra non è altro che uno scivolamento di responsabilità dal Governo agli enti locali e quindi sulla pelle dei cittadini”.


LA PROVINCIA – L’assessore Acerenza ha sottolineato che “la Manovra inciderà sul Bilancio della Provincia per 2,6 milioni di euro nel 2011 e per altri 4,3 milioni di euro nel 2012. Inoltre, verranno tagliate inevitabilmente le risorse che la Provincia eroga ai Comuni come i trasferimenti regionali. La Provincia di Reggio ha già ridotto da 3 a 1,5 milioni le spese per consulenze e risparmia 1,4 milioni attraverso la riduzione dei dirigenti. Ridurre ancora la spesa corrente significa quindi intervenire sui Servizi fondamentali. La Provincia aderisce pienamente alle iniziative proposte dai Comuni”.


STIME DELL’IMPATTO SUI BILANCI CAUSATE DA MANOVRA E PATTO DI STABILITA’ – Complessivamente si stima che la Manovra, tra taglio dei trasferimenti e conferma degli obiettivi di Patto di stabilità, peserà nel 2011 per 49,5 milioni di euro sui Comuni del Reggiano (con una media pro capite  di circa 104 euro), di cui 14,4 milioni di riduzione dei trasferimenti e 35,1 milioni di peggioramento dei saldi ai fini del Patto di stabilità con conseguenti minori possibilità di pagamento degli investimenti rispetto alla già critica situazione del 2010 (si stima bloccato il 50% dei pagamenti da effettuare per opere in corso).
A questi si aggiungono nel 2011 tagli ai trasferimenti alla Amministrazione provinciale stimabili in 2,6 milioni e altri 4,3 milioni nel 2012; e tagli alla Regione per il 2011 stimati in 600 milioni. Nel 2008 i trasferimenti dalle Regioni rappresentavano l’11% delle entrate correnti per i Comuni e il 32% per le Province.
L’impatto complessivo Manovra-Patto sul 2011 sarà di oltre 18 milioni di euro.

CorreggioProssim@mente


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Una grande “X” rossa campegge da oggi sui manifesti e sulle facciate dei Comuni reggiani per far capire quali potranno essere le conseguenze della manovra finanziaria del Governo sui servizi pubblici erogati dalle amministrazioni locali ai cittadini. Una “X” per dire: “Si chiude”. Sono stati anche diffusi manifesti e volantini per raggiungere e coinvolgere l’opinione pubblica sulle conseguenze gravissime per gli enti locali e quindi prima di tutto per gli stessi cittadini, determinate dalla Manovra per quanto riguarda la spesa corrente e aggravate dalle imposizioni e drastiche limitazioni del Patto di Stabilità per quanto riguarda gli investimenti, strategici in particolare nella fase di crisi economica e occupazionale che la comunità locale, nazionale e internazionale sta attraversando. Imposizioni e limitazioni che colpiscono i Comuni virtuosi, con i conti in ordine e con ampia disponibilità di risorse autonome a cui attingere.
Sono alcune delle iniziative di mobilitazione e comunicazione alla cittadinanza che i sindaci reggiani, Legautonomie e Anci Emilia-Romagna hanno organizzato e presentato venerdì scorso a Reggio Emilia, in Sala del Tricolore, con gli interventi di Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale Anci, Marzio Iotti, sindaco di Correggio e coordinatore Anci provinciale, Antonietta Acerenza, assessore alle Risorse economiche e finanziarie della Provincia, e Cesare Beggi, coordinatore provinciale di Legautonomie.
L’IMPATTO A REGGIO EMILIA – “I cittadini devono essere consapevoli: la Manovra – ha detto oggi il sindaco Delrio – come hanno fra l’altro confermato di recente la stessa Corte dei conti e Banca d’Italia, ha effetti recessivi e aggrava i limiti imposti dal Patto di stabilità che di fatto ha già ridotto del 70 per cento le capacità di investimento degli enti locali. E’ noto a tutti che l’85 per cento della spesa dei Comuni è incomprimibile. Non capisco a quali sprechi l’onorevole Angelo Alessandri faccia riferimento. Di quali sprechi da tagliare stiamo parlando? Qui si chiede ai Comuni di ridurre o chiudere completamente servizi sociali, scuole, trasporto pubblico, posti di lavoro, cultura che è fondamentale, rivolta a tutti i cittadini e in grado di creare un importante indotto economico sul territorio. I cittadini siano consapevoli: i Comuni chiudono, o aumenteranno sensibilmente le tariffe dei servizi: in tal caso, i nostri concittadini sappiano che non sono i loro Comuni a volerlo, ma il Governo. E, ulteriore fatto grave, tali misure colpiscono in modo gravissimo i Comuni virtuosi, con i conti in regola, come quello di Reggio, mentre altrettanto non può dirsi per i Comuni in dissesto. C’è la crisi, certo e i Comuni sono pronti a dare il loro contributo, ma così si premia soltanto chi spreca. Dopo la Manovra e con questo Patto di stabilità nulla sarà più come prima. Non possiamo accettarlo”.


I CONTI IN DETTAGLIO – Delrio ha poi fatto alcuni esempi di tagli possibili: “Il Governo ci chiede di ‘risparmiare’ 10-11 milioni di euro e suggerisce di tagliare il 20 per cento in consulenze, l’80 per cento in convegni e mostre, il 7 per cento in indennità assessori e sindaco e di ridurre l’indennità dei consiglieri comunali fino a non superare di un quinto l’indennità del sindaco. Ebbene, con questi tagli il Comune di Reggio non risparmierà che un milione di euro. Gli altri 10 milioni dove li troviamo? Nei tagli ai servizi, appunto. Quindi sulla pelle dei cittadini. Ciò significa molto concretamente per Reggio il prossimo anno: 100 posti in meno nei Nidi d’infanzia; 300 posti in meno nelle Scuole d’infanzia; soppressione di linee bus; chiusura di biblioteche comunali; drastica riduzione delle manutenzioni; cancellazione di Restate e Fotografia Europea. Inoltre, stop alle erogazioni ai Teatri e chiusura dell’Istituto musicale Peri. E in tal modo, si noti, non si arriverebbe neppure a 10 milioni di euro. Quindi occorrerebbe tagliare ancora. Vi sembrano sprechi da tagliare questi? E sulle consulenze aggiungo che si pagano professionisti competenti, che lavorano per la collettività ed è giusto siano pagati. O sbaglio? O si preferisce demonizzare professionisti capaci e onesti?”.


FEDERALISMO – “Se il federalismo è questo – ha detto il sindaco Iotti – non dobbiamo prenderci in giro. Un esempio per tutti è la proposta di federalismo demaniale: ai Comuni sono ceduti beni risibili. Il rischio di chiusura dei Servizi è assoluto e si presenta in tutta la sua drammaticità. La Manovra non è altro che uno scivolamento di responsabilità dal Governo agli enti locali e quindi sulla pelle dei cittadini”.


LA PROVINCIA – L’assessore Acerenza ha sottolineato che “la Manovra inciderà sul Bilancio della Provincia per 2,6 milioni di euro nel 2011 e per altri 4,3 milioni di euro nel 2012. Inoltre, verranno tagliate inevitabilmente le risorse che la Provincia eroga ai Comuni come i trasferimenti regionali. La Provincia di Reggio ha già ridotto da 3 a 1,5 milioni le spese per consulenze e risparmia 1,4 milioni attraverso la riduzione dei dirigenti. Ridurre ancora la spesa corrente significa quindi intervenire sui Servizi fondamentali. La Provincia aderisce pienamente alle iniziative proposte dai Comuni”.


STIME DELL’IMPATTO SUI BILANCI CAUSATE DA MANOVRA E PATTO DI STABILITA’ – Complessivamente si stima che la Manovra, tra taglio dei trasferimenti e conferma degli obiettivi di Patto di stabilità, peserà nel 2011 per 49,5 milioni di euro sui Comuni del Reggiano (con una media pro capite  di circa 104 euro), di cui 14,4 milioni di riduzione dei trasferimenti e 35,1 milioni di peggioramento dei saldi ai fini del Patto di stabilità con conseguenti minori possibilità di pagamento degli investimenti rispetto alla già critica situazione del 2010 (si stima bloccato il 50% dei pagamenti da effettuare per opere in corso).
A questi si aggiungono nel 2011 tagli ai trasferimenti alla Amministrazione provinciale stimabili in 2,6 milioni e altri 4,3 milioni nel 2012; e tagli alla Regione per il 2011 stimati in 600 milioni. Nel 2008 i trasferimenti dalle Regioni rappresentavano l’11% delle entrate correnti per i Comuni e il 32% per le Province.
L’impatto complessivo Manovra-Patto sul 2011 sarà di oltre 18 milioni di euro.

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