Battaglia di Fosdondo: domenica 16 aprile il 78esimo anniversario
pubbl.: 6 Aprile 2023 - Ufficio Stampa

Battaglia di Fosdondo: domenica 16 aprile il 78esimo anniversario.

Domenica 16 aprile si ricorda il 78esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.
Il programma delle celebrazioni, inserito nel calendario di “Un aprile di primavera e libertà”, un mese di iniziative che porteranno all’appuntamento di martedì 25 aprile con #materialeresistente2023, vede, alle ore 11,15, il ritrovo al Centro Sociale “Il Quartiere” di Fosdondo, in via Felicità, e la sfilata commemorativa con deposizione dei fiori sui cippi dei caduti accompagnata dalla banda cittadina “Luigi Asioli”; a seguire interventi di Carlo Carbini, sub commissario vicario del Comune di Correggio, e di Rina Zardetto, per ANPI Correggio.

Alle ore 12,30, nella sala “Girasole” del centro sociale, aperitivo resistente offerto da Anpi Correggio.


La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica di andare a prelevarlo Sergio Fontanesi (Mauser), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, insieme a Giacomo Pratissoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi, che sta facendo ritorno al proprio presidio, si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in quel momento arrivano Mauser e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti li fermano e li uccidono, ma i partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P.
A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante Diavolo dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani (Sergio Fontanesi, Giacomo Pratissoli, Paride Caminati, Luciano Tondelli e Angiolino Morselli) e due civili (Dante Ibattici e Franco Faccendo) uccisi, tre i feriti.

CorreggioProssim@mente


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Battaglia di Fosdondo: domenica 16 aprile il 78esimo anniversario
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Battaglia di Fosdondo: domenica 16 aprile il 78esimo anniversario.

Domenica 16 aprile si ricorda il 78esimo anniversario della Battaglia di Fosdondo, scontro a fuoco avvenuto il 15 aprile 1945.
Il programma delle celebrazioni, inserito nel calendario di “Un aprile di primavera e libertà”, un mese di iniziative che porteranno all’appuntamento di martedì 25 aprile con #materialeresistente2023, vede, alle ore 11,15, il ritrovo al Centro Sociale “Il Quartiere” di Fosdondo, in via Felicità, e la sfilata commemorativa con deposizione dei fiori sui cippi dei caduti accompagnata dalla banda cittadina “Luigi Asioli”; a seguire interventi di Carlo Carbini, sub commissario vicario del Comune di Correggio, e di Rina Zardetto, per ANPI Correggio.

Alle ore 12,30, nella sala “Girasole” del centro sociale, aperitivo resistente offerto da Anpi Correggio.


La Battaglia di Fosdondo, accanto al combattimento di Fabbrico del 27 febbraio, è unanimemente riconosciuta come il più importante fatto d’armi di tutta la Resistenza nella pianura reggiana.
La mattina del 15 aprile i partigiani vengono a conoscenza che un notevole carico d’armi è fermo a Gazzata. Si incarica di andare a prelevarlo Sergio Fontanesi (Mauser), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, insieme a Giacomo Pratissoli (Aldo). Verso mezzogiorno un gruppo di fascisti, proveniente da Bagnolo e diretto a Correggio, cattura Ennio Bassoli (Musco). I partigiani del distaccamento di Fosdondo li attaccano, permettendo al prigioniero di fuggire, ma, nel primo pomeriggio, il gruppo di fascisti bagnolesi, che sta facendo ritorno al proprio presidio, si ferma a Fosdondo cominciando a perquisire case e  cittadini. Proprio in quel momento arrivano Mauser e Aldo, seguiti da altri partigiani con il carico d’armi. I fascisti li fermano e li uccidono, ma i partigiani, a loro volta, aprono il fuoco contro i fascisti. Alcuni rimangono uccisi e altri si ritirano nella chiesa da dove continuano a sparare e i partigiani decidono di chiamare rinforzi, tra cui un distaccamento G.A.P.
A questo punto l’eco della battaglia si è ormai propagata a tutto il territorio circostante e i fascisti convogliano sul luogo circa 300 uomini, accerchiando i partigiani. Mentre si avvicinano, i fascisti gridano alcuni nomi di battaglia tra cui “Carburo” (Paride Caminati) e “Diavolo” (Germano Nicolini). Il primo, credendo che si tratti di compagni, si alza e si avvicina, ma a pochi metri di distanza viene freddato da una scarica di mitra. Non molto distante anche il giovane Luciano Tondelli (Bandiera) – protagonista della canzone di Ligabue “I campi in aprile” – viene ucciso dal fuoco nemico. Il comandante Diavolo dà ordine di sganciarsi, ma Angiolino Morselli (Pippo), “Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria”, non si muove dalla propria postazione e tiene impegnato il nemico permettendo ai compagni di ritirarsi e di salvarsi.
Il bilancio della giornata: cinque partigiani (Sergio Fontanesi, Giacomo Pratissoli, Paride Caminati, Luciano Tondelli e Angiolino Morselli) e due civili (Dante Ibattici e Franco Faccendo) uccisi, tre i feriti.

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