Tinteggio degli edifici posti in centro storico – zona agricola

Particolare rilievo assume il tema delle ricoloriture dell’ambito urbano del centro storico, con le innumerevoli ricadute su tutti gli aspetti della qualità della vita cittadina, per questo la normativa applicata pone particolare attenzione agli edifici del centro storico demandando agli uffici un’attività d’indirizzo, e di controllo specifica e puntuale, non essendo in vigore il ” Piano del Colore”.

Normativa
La disciplina degli interventi ammessi negli edifici del centro storico è inserita nell’articolato del capo III delle Norme Tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale e più in particolare, relativamente alle facciate degli edifici, in quanto previsto dall’art. 57 ” Prescrizioni particolari per gli interventi nelle zone A” che di seguito si riporta e in quanto previsto dall’art.53 in merito all’obbligo di conservazione, recupero e valorizzazione degli elementi architettonici e decorativi di pregio segnalati dagli appositi elaborati di “Analisi sulle caratteristiche strutturali e insediative del Centro Storico” che costituiscono parte integrante delle normative:
…stralcio art. 57…
“””n) Paramenti esterni e intonaci
Gli interventi di ripristino o di rifacimento degli intonaci dovranno essere realizzati impiegando tecniche e materiali della tradizione locale, quali gli intonaci a calce, che risultano più congruenti con le vecchie strutture in laterizio, in considerazione delle caratteristiche meccaniche ed igroscopiche della calce.
In presenza di intonaci cementizi in buone condizioni di conservazione sono ammessi interventi di manutenzione e tinteggiatura. In tutti i casi di rifacimento dellintonaco, questo dovrà essere realizzato con malta di calce.
Paramenti in mattoni a vista sono ammessi esclusivamente quando originari.
Non sono ammessi rivestimenti ad esclusione di quelli riferibili allimpianto originario delledificio.
o) Tinteggiature esterne
Le tinteggiature esterne dovranno essere realizzate a base di latte di calce e terre o pigmenti naturali, nei colori tipici del repertorio della tradizione locale.
Sono ammessi tinteggi a base di silicati esclusivamente nei casi di intonaci cementizi preesistenti di cui non sia proponibile il rifacimento a calce, in relazione alleventuale buono stato di conservazione degli intonaci stessi.
Sono in ogni caso esclusi tinteggi a tempera e al quarzo.
Quando siano rinvenibili e riconoscibili tracce dei colori originari, questi dovranno essere riproposti in sede di rifacimento della tinteggiatura.
Dovranno essere riproposte le originali partizioni cromatiche per paramenti di fondo, cornici, cornicioni, serramenti, ecc.
p) Infissi esterni
E prescritto il restauro o il ripristino degli infissi lignei e degli scuri esterni di chiusura esistenti, ovvero la loro eventuale sostituzione, nel caso di degrado degli stessi, con altri analoghi di tipo tradizionale.
Gli infissi e gli scuri esistenti e quelli di nuovo inserimento dovranno essere verniciati ad olio, nei colori del repertorio tradizionale locale.
Ove esistenti, le serrande avvolgibili dovranno essere sostituite con scuri lignei di tipo tradizionale, secondo quanto sopra descritto.
q) Elementi in ferro
Inferriate, ringhiere, cancelli di pregio dovranno essere conservati e ripristinati, ovvero, qualora non fossero recuperabili, potranno essere sostituiti con altri analoghi di tipo tradizionale.
r) Elementi in pietra da taglio
Quando esistenti portali, archi, architravi, riquadrature finestre, mensole, zoccolature, bancali, capitelli, lesene, colonne, pilastri, cornici, ecc. devono essere conservati e restaurati.
La loro sostituzione, quando sia dimostrata limpossibilità di un intervento di restauro e recupero per il precario stato di conservazione, può essere ammessa solo con limpiego di materiali analoghi a quelli originari e utilizzando tecniche di lavorazione di tipo tradizionale.
s) Pavimentazioni
Le pavimentazioni di pregio, sia interne che esterne, devono essere conservate e ripristinate. Le integrazioni di parti di pavimentazioni degradate ovvero il ripristino di pavimentazioni in cattivo stato di conservazione dovranno essere realizzati reimpiegando materiali omogenei a quelle preesistenti ed utilizzando tecniche costruttive tradizionali.
t) Elementi decorativi
Gli elementi decorativi originari devono essere conservati e restaurati. In particolare, si prescrive la conservazione dei seguenti elementi: decorazioni pittoriche a parete o a soffitto, decorazioni plastiche e stucchi a parete o a soffitto, decorazioni lapidee, inferriate, edicole, statue, statuette votive, numeri civici in porcellana o in cotto, meridiane, pietre riportanti iscrizioni o datazioni, fontane, fontanelle, muri di recinzione in sasso o in mattoni, elementi decorativi e modanature in cotto, camini originari, mensole decorative, serramenti lignei di pregio, ecc. . Al fine di incentivare la conservazione e la conoscenza degli elementi sopraccitati verra istituito un repertorio. “””

Procedimento:
Normalmente la necessità di un intervento di tinteggiatura di un edificio tutelato dalla normativa comunale avviene o a conclusione di un intervento di recupero complessivo quindi con già una pratica edilizia avviata o come intervento a se stante.
Nel primo caso la pratica s’inserisce nel procedimento già avviato eventualmente come variante, se non ricompresa sin dall’inizio.
Nel secondo caso, con intervento a se stante occorre presentare una comunicazione inizio lavori (CIL), con inizio lavori solo dopo atto di assenso comunale.
Su richiesta della Commissione Qualità Architettonica potrebbe essere necessario realizzare delle campionature di colore sul posto, esse riguarderanno i vari elementi edilizi che compongono le facciate, quali: zoccolature, fasce marcapiano, cornicioni, lesene, pilastri, capitelli, fasciature delle finestre, davanzali, ecc. ecc.
I campioni dovranno essere realizzati per ogni tipo di coloritura decorando una porzione sufficientemente ampia dell’edificio e dei suoi particolari, eventualmente scegliendo sfumature di colore; serramenti opere in ferro e in rame compresi.

Documentazione da allegare alla richiesta
Al permesso di costruire, alla S.C.I.A. (segnalazione certificata di inizio attività), o alla C.I.L (comunicazione inizio lavori) occorre allegare:

STATO DI FATTO
Relazione fotografica a colori d’insieme e di dettaglio dei prospetti di tutto l’edificio e degli edifici contermini in formato A/4.

STATO DI PROGETTO
-ELABORATI GRAFICI di progetto, in singola copia, comprendenti:
-prospetti in scala 1:50 dell’opera, con indicazione dei cromatismi proposti per la facciata e per i vari elementi che compongono la facciata;
nota: Normalmente gli elaborati grafici di progetto possono essere sostituiti da una buona relazione fotografica a colori d’insieme e di dettaglio dei prospetti di tutto l’edificio e degli edifici contermini in formato almeno A/4 che sia stata elaborata per le parti da tinteggiare con i colori di progetto tramite programmi Software di fotoritocco.
-RELAZIONE TECNICA ESPLICATIVA DETTAGLIATA.

Materiali
Si ricorda che l’art. 57 delle Norme Tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale prescrive l’utilizzo dei tinteggi a calce, esso recita testualmente: ” le tinteggiature esterne dovranno essere realizzate a base di latte di calce e terre e pigmenti naturali, nei colori tipici della tradizione locale”.
Solo nel caso di intonaci esistenti realizzati a base cementizia è possibile utilizzare colori a base di silicati minerali, che devono essere conformi alla norma UNI 18363 ( aventi percentuale di resina inferiore al 5%).
ZONE AGRICOLE
Un’attenzione va rivolta anche agli edifici tradizionali agricoli posti al di fuori delle zone urbane per le quali è in vigore una normativa specifica, in particolare l’art. 91.5 “Labaco dei particolari costruttivi di riferimento progettuale” che al punto “P “recita:
“”P. – Tinteggiature esterne
Le tinteggiature degli intonaci devono essere effettuate con pitture di tipo tradizionale. Sono escluse pitture di tipo sintetico lavabili con superficie lucida e/o a rilievo e al quarzo. I colori da usarsi nei paramenti e serramenti esterni devono essere quelli dell’ambiente tradizionale e saranno concordati con l’Ufficio Tecnico Comunale. Le uniche tecniche di pittura consentite sono i tinteggi ad affresco, i tinteggi a base di calce con opportuni fissaggi e quelli a base di silicati minerali. Quando esistono tracce dei colori originari sia di fondo sia di particolari di rilievo quali cornici, cornicioni, lesene, finte-finestre ecc. vanno riadottati. “”
Per questi edifici il tema del tinteggio va trattato all’interno delle pratiche svolte dal Servizio Edilizia Privata, in quanto, normalmente sono edifici che non prospettano su aree pubbliche.
ALTRI EDIFICI
Per tutti gli altri edifici posti all’esterno delle aree tutelate descritte in precedenza, non esiste una normativa Comunale di controllo dei tinteggi, pertanto è un intervento che rientra nelle attività libere e il limite a questi interventi si riscontra nella tutela del decoro urbano tutelato dal Regolamento Edilizio.

Dove Rivolgersi
Edilizia privata
Geom. Anna Cavazzoni
Geom. Monica Verzelloni

Orario di ricevimento:
martedì e giovedì, dalle 8,30 alle 13 (con appuntamento prenotabile online);
mercoledì, dalle 9 alle 13 (ricevimento libero).

modif.: 3 Novembre 2017 - Netribe Redazione

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